Fornace Tradate, demolizioni a dicembre e poi almeno un anno di lavori

La proprietà: "Non solo negozi ma un centro da vivere a 360 gradi, come il centro di un paese".

Fornace Tradate, demolizioni a dicembre e poi almeno un anno di lavori
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Dalla proprietà alcune novità sul futuro della Fornace Tradate: “Non solo un centro commerciale, puntiamo sull’intrattenimento”.

Fornace Tradate, appalti in corso

Appalti in corso e inizio dei lavori, con la demolizione parziale del plesso non ultimato, forse già a metà novembre. Questa volta si sarebbe davvero vicini all’inizio concreto del percorso che, si spera, porterà al rilancio del centro commerciale che da anni campeggia, quasi completamente abbandonato, alle porte della città. A darne notizia Francesco Manzi, delegato della Nisiro srl proprietaria dell’area. Come già comunicato infatti, i lavori per l’adeguamento della rotonda di via Curiel erano propedeutici all’intervento vero e proprio sul complesso commerciale. “Siamo in piena fase operativa – ha fatto sapere Manzi – Tra un paio di settimane dovremmo chiudere gli appalti dei lavori, con inizio previsto per la metà di dicembre quando inizieremo l’abbattimento del secondo piano del plesso B, quello mai ultimato, della ‘vela’ e del bar in mezzo al parcheggio”.

“Sarà come il centro di un paese”

Avvicinandosi all’inizio dei lavori, inizia a comporsi il disegno della proprietà per il futuro dell’area. Non solo un centro commerciale ma uno spazio da vivere a 360 gradi. Per questo il progetto è stato modificato prevedendo al posto del bar centrale una piccola arena, o comunque uno spazio per presentazioni commerciali ed eventi. “Inoltre, lungo tutto il perimetro interno che si andrà a creare con la costruzione del terzo blocco sul lato via Curiel, ci saranno spazi espositivi per stand temporanei o fissi. Come un mercato permanente – anticipa Manzi – Ci stiamo ispirando al centro di un paese, dove non si va solo per fare gli acquisti ma anche per passare il tempo, incontrarsi e divertirsi. Magari riportando il bowling o con una pista di kart elettrici, una palestra e servizi medicali. Spazi che, insieme ai negozi, possano offrire un’offerta completa”.

Partita commerciale in corso

Per quanto riguarda i negozi, le trattative sono ancora in corso. “Abbiamo affidato la partita a uno studio nazionale specializzato – rassicura Manzi – che sta studiando l’offerta commerciale del territorio per individuare le categorie merceologiche da inserire. Ad esempio, qui manca un negozio di arredamento e materiali per la casa. Ma non possiamo dire molto, le trattative sono in corso e c’è una riservatezza da tenere”. Tra le mura e gli spazi della Fornace, che saranno completamente rivisti, potrebbero esserci anche alcuni volti conosciuti: “Porte aperte ai commercianti tradatesi che vogliono aprire un punto vendita alla Fornace – aggiunge Manzi – Abbiamo già contattato qualcuno, e un bar ci ha detto di sì. Crediamo che questa debba essere un’opportunità per tutto il territorio e anche per chi già ci lavora”.

“Siamo fiduciosi”

Dal Comune intanto la collaborazione è massima, come dimostra anche l’ultimo incontro tenutosi mercoledì scorso fra Manzi, i tecnici incaricati dalla Nisiro, quelli comunali, l’assessore Alessandro Morbi e il consigliere Giovanni Russo. “Da parte nostra c’è la più ampia disponibilità a far risanare quell’ecomostro, come in tanti lo definiscono in città – ha commentato Morbi – L’attenzione sul progetto è massima per evitare un ulteriore buco nell’acqua. Siamo fiduciosi nel risultato del progetto che ci è stato presentato, per il bene della città e della sua economia”. Non resta che aspettare i lavori, che dovrebbero durare almeno un anno. Certo la proprietà ha fretta di iniziare a rendere economicamente produttiva l’area: tra i circa 12 milioni per l’acquisto all’asta, altri 3 di tasse arretrate, gli oneri dei due Protocolli d’Intesa siglati nelledue Conferenze Regionali dei Servizi, gli incarichi per la parte commerciale e la progettazione e, da ultimi, l’acquisizione dell’area di proprietà della parrocchia in prossimità della cappelletta della Madoninna (dove sorgerà un nuovo edificio e i lavori di riqualificazione, si superano facilmente i 25milioni di euro investiti, se non i 30.

Il servizio completo su La Settimana di Saronno in edicola da venerdì 1 novembre.

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