Commercio

Confcommercio Ascom Saronno: "Se si ferma il mercato, stop anche ai centri commerciali"

L'associazione di categoria al lavoro per un documento che coniughi la prevenzione contro il coronavirus e il lavoro dei commercianti.

Confcommercio Ascom Saronno: "Se si ferma il mercato, stop anche ai centri commerciali"
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Nella diatriba sullo stop al mercato di Saronno e i calcoli sul coronavirus inseriti nell'ordinanza si inserisce anche il presidente di Confcommercio Ascom Saronno Andrea Busnelli.

Confcommercio Ascom Saronno: "Provvedimenti non uniformi"

L'ordinanza che ha sospeso il mercato di Saronno diventa sempre più un caso politico. E non solo per i 1200 morti che Saronno rischierebbe in caso di contagio di tutta la città (stima rettificata dal sindaco Alessandro Fagioli nelle scorse ore) ma anche per la "mancanza di uniformità" nel definire le chiusure che colpiscono le attività commerciali dei mercati all'aperto e quelle dei centri commerciali.

"Se per questioni di carattere sanitario il mercato di Saronno del mercoledì viene sospeso - spiega il Presidente di Confcommercio Ascom Saronno Andrea Busnelli -  in base allo stesso principio nella stessa giornata identico provvedimento dovrebbe essere assunto anche per i centri commerciali, così come del resto prevede l’ordinanza regionale che impone al sabato e alla domenica la sospensione di tutte le attività, sia nei mercati che nei grandi centri di vendita, ad eccezione dei soli alimentari".

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Rischio di danni economici

Il rischio è che in nome della prevenzione si creino disparità fra commercianti e, soprattutto, si rechino loro pesanti danni economici. Per questo, fa sapere Busnelli, Confcommercio Ascom Saronno è al lavoro con le altre Confcommercio della provincia per un documento da sottoporre alle autorità competenti

"affinché vengano valutate con molta attenzione le 'misure contingenti' che toccano il commercio. Bisogna infatti rendersi conto che adottare misure sbagliate (o sperequative) può portare ad un enorme danno economico. Se limitare il contagio del coronavirus è giustamente una priorità, lo deve essere anche la salvaguardia del lavoro in ottica futura di tutte le persone e le famiglie che hanno come unico sostentamento lo stipendio derivante dalla propria attività o dall’attività della quale sono dipendenti".

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