Turate, torna la rassegna "Prospettive"
Per la prima volta gli appuntamenti saranno condensati nell’arco di due mesi, da fine gennaio a fine marzo, con cadenza quindicinale.

Turate, è partito il conto alla rovescia per la nuova stagione della rassegna teatrale «Prospettive», realizzata con la direzione artistica e organizzativa dell’associazione «Eccentrici Dadarò» e con il sostegno dell’Amministrazione e del Circuito multidisciplinare ministeriale «Clap Spettacolo dal vivo».
Turate, torna la rassegna "Prospettive"
Per la prima volta gli appuntamenti saranno condensati nell’arco di due mesi, da fine gennaio a fine marzo, con cadenza quindicinale. «Lo scopo è proporre al pubblico una sorta di festival teatrale, nella speranza di fidelizzarne la partecipazione, creando una sorta di salotto del sabato sera, in cui ritrovarsi con vicini di posto incontrati più volte in appuntamenti prossimi uno all’altro», premette l’assessore alla Cultura, Loris Guzzetti, aggiungendo: «Si desidera perseguire il duplice obiettivo di offrire occasioni di socializzazione da un lato e momenti di riflessione e intrattenimento intelligente dall’altro».
Si inizia dal tema delle migrazioni
Il primo appuntamento è per sabato 28 con «La Piccola Orchestra dei Popoli» e il suo «Concerto di inaugurazione: Incroci e strade». L’orchestra è composta dai musicisti Pietro Boscacci , al violino (Italia), Sever “Persic” Iancu alla fisarmonica e infine da Arup Kanti Das – tabla, che è la voce dell’orchestra (India). La direzione artistica è curata invece da Ciro Menale. E’ stata pensata questa serata speciale per inaugurare la rassegna «Prospettive 2023», perché, come spiegato dall’assessore, «si vuole ricreare un viaggio musicale dentro storie e suoni di popoli che sembrano lontani, ma che incontriamo indissolubilmente nella nostra esperienza quotidiana. A condurci in questo percorso geografico, sonoro e culturale, “La Piccola Orchestra dei Popoli”, laboratorio artistico che riunisce musicisti di diverse nazionalità, da noi è presente, per l’occasione, con tre elementi». E ancora: «Un significativo momento dello spettacolo è dedicato al dramma dell’emigrazione con l’esecuzione di brani suonati con il “Violino del Mare”, costruito con i legni dei barconi dei migranti naufragati o approdati a Lampedusa. A precedere il concerto, l’incontro con lo scrittore Ibrahima Lo, autore di “Pane e acqua”, in cui racconta la sua Odissea dal Senegal all’Italia, durata sei mesi di battaglie disperate».