"Pericoli e sorprese dei grandi vulcani"

Serata di scienza e spettacolo al Grassi. Ospite del gruppo astronomico di Tradate una grande esperta di vulcanologia Sabrina Mugnos .

"Pericoli e sorprese dei grandi vulcani"
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Lunedì 3 febbraio un’altra interessante serata del Gat dedicata ai grandi vulcani del mondo.

 

“Pericoli e sorprese dei grandi vulcani”

Sono negli occhi di tutti le drammatiche immagini dell’eruzione del vulcano Taal, nelle Filippine, che hanno costretto, a metà gennaio, l’evacuazione preventiva di 300 mila persone (nel 1911 un’eruzione simile aveva ucciso 1300 persone). “I vulcani, dunque, se  poco conosciuti o poco controllati, - spiega il presidente del Gat Cesare Guaita -  possono costituire un grave rischio per la nostra civiltà”.  Sarà questo uno dei temi dominanti della serata organizzata dal Gat lunedì 3 Febbraio 2020, alle 21 Cine Grassi  sul tema: “pericoli e sorprese dei vulcani”.

Ospite d’eccezione: Sabrina Mugnos

Per l’occasione gli astrofili tradatesi avranno ospite, la dottoressa   Sabrina Mugnos, appassionata di fenomeni naturali fin dalla prima infanzia (‘da bambina passavo intere notti ad osservare il cielo stellato dal mio balcone..’) che si è laureata in geologia con indirizzo geochimico – vulcanologico presso l’Università degli Studi di Pisa. La Mugnos ha al suo attivo la pubblicazione di ben undici libri, nei quali spazia dalle tematiche geologiche a quelle fisiche, astronomiche e archeologiche, delle quali ha avuto sempre esperienza diretta, essendo assidua viaggiatrice ed esploratrice in ogni parte del mondo.

I vulcani che creano e i vulcani che distruggono

La relatrice, che tra l’altro possiede eccezionali doti dialettiche e di divulgatrice, illustrerà l’unico fenomeno geologico, quello vulcanico appunto, in grado di cancellare o devastare terre nel giro di poche ore, ma anche di farle sorgere dal nulla, oltre che di rigenerarle rendendole feconde con i prodotti eruttivi.

Il Vesuvio e non solo: i pericoli in Italia

Molto importante ed interessante sarà una disamina scientifica del rischio geologico che incombe sul nostro territorio, focalizzata certamente sul Vesuvio ( uno dei suoi libri reca un titolo emblematico: Vesuvio, conto alla rovescia) ma anche su alcuni vulcani attivi nascosti sotto le acque del Mar Tirreno. “Il maggiore di questi vulcani sottomarini è il Marsili, il massimo vulcano europeo, con una base di ben 70x30 km ed un’altezza che arriva fino a 500 m dalla superficie del mare. – illustra Guaita - Oltretutto il Marsili ha pareti molto scoscese e fragili, che potrebbero sfaldarsi producendo importanti tsumani, ossia marremoti che, essendo il Tirreno un mare piccolo, colpirebbero le coste dopo poche decine di minuti”.

 

I vulcani influenzano il clima del Pianeta

Non bisogna inoltre dimenticare che a volte i vulcani possono influenzare addirittura l’intero clima del pianeta. “Questo avviene – continua il dottor Guaita - quando i pennacchi eruttivi raggiungono altezze superiori a 10 km, entrando nella stratosfera. Sotto i 10 km i fenomeni meteorologici troposferici  disperdono velocemente i detriti. Al di sopra invece, essendo la stratosfera molto statica,  le emissioni vulcaniche possono stazionare per mesi e mesi, producendo anche diminuzioni globali di temperatura. Fu il caso del vulcano Pinatubo, che nel 1991 eruttò fino a 25 km di altezza, producendo un abbassamento di 0,5°C in tutto il pianeta”.

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