La prof. Brustia finalista al Pegasus Literary Award
L'ex docente del Curie premiata sul palco di Cattolica per il prestigioso concorso internazionale

La professoressa di Tradate Giuseppina (Nucci) Brustia finalista al prestigioso Pegasus Literary Award, il concorso letterario internazionale che si svolge ogni anno nella città di Cattolica.
La prof Brustia finalista a Cattolica
L’ex docente del liceo Marie Curie è riuscita a colpire con il suo romanzo "In nero" una giuria d’eccezione presieduta da Giuseppe Benelli (fondatore e presidente del Premio Bancarella), riuscendo ad emergere tra centinaia di altri testi provenienti da varie parti d’Europa e del mondo.
"Un'emozione grandissima, che dedico a papà"
La cerimonia di premiazione si è svolta il 29 marzo all’interno del Teatro della Regina.
"Un doveroso ringraziamento lo devo alla giuria, che mi ha regalato tanta gioia e tanta soddisfazione nel valutare positivamente il mio libro, ma anche a tutti coloro che mi sono stati vicini e che hanno creduto in me, in particolare mio marito - ha commentato la tradatese - Salire su questo palco per ricevere il premio è stata per me un’emozione grandissima, che mi ha reso doppiamente felice. Sento infatti di avere un profondo legame con la città di Cattolica, un legame che si annoda con il ricordo di mio padre, che amava in maniera speciale questa località. Questo riconoscimento lo dedico a lui".
Dalla cattedra ai libri
"Considero questo romanzo il mio primogenito", spiega l’autrice, che dal 2022 ad oggi ha pubblicato altri due libri con B&B edizioni (un altro giallo ed un romanzo di approfondimento storico-sociale). "Un mistero da risolvere, tra realtà e fantasia, che trae spunto da una vicenda reale. Nonostante si tratti di un giallo dalle tinte noir, grande spazio viene dato al tema dell’amicizia e dell’adolescenza, fascia d’età che conosco molto bene dopo tanti anni di insegnamento", prosegue.
"Insegnante a vita"
"Scrivere implica molta fatica, ma restituisce anche grandi soddisfazioni. Mentre scrivo, i personaggi prendono vita attorno a me, imparo a conoscerli, li sento amici. Ho sempre amato scrivere e per molto tempo i miei racconti sono rimasti nel cassetto. Tre di questi sono poi riusciti a trovare la loro strada".
Nel frattempo ha contribuito a coltivare generazioni di studenti da dietro la cattedra, prima alle scuole medie e infine del liceo Curie, ed anche una volta raggiunta la pensione ha continuato a collaborare con il mondo della scuola, promuovendo diverse attività culturali rivolte ai giovani studenti del territorio.
"Mi definisco 'insegnante a vita' perché l'insegnamento è diventato parte integrante della mia vita. Nella mia esperienza educativa ho conosciuto una infinità di allievi con caratteristiche e problematiche diverse; da quasi tutti considerata 'severa', ho sempre cercato, però, di far emergere in ciascuno di loro il lato migliore e di infondere l'amore per la cultura, vera ed unica fonte di libertà".