Importante scoperta nella chiesa parrocchiale di Castiglione
La tela l’Adorazione dei Magi potrebbe essere opera del Caravaggino.
L'anno nuovo inizia con una nuova acquisizione nella storia dell'arte Castiglionese. La tela l’Adorazione dei Magi potrebbe essere opera del Caravaggino.
Importante scoperta a Castiglione Olona
La tela dell'Adorazione dei Magi conservata in chiesa parrocchiale a Castiglione Olona ha infatti rivelato somiglianze inequivocabili con quella, di medesimo soggetto, di proprietà dei padri passionisti di Caravate, opera di un pittore soprannominato «Caravaggino». A scoprirne la somiglianza e il possibile collegamento della tela di Caravate, con l’Adorazione dei Magi esposta attualmente nella Cappella del Crocifisso in Chiesa Parrocchiale, è stata la conservatrice del Museo della Collegiata Laura Marazzi.
«L’Adorazione dei Magi, di Castiglione Olona, è una tela di discrete dimensioni, databile ai primi decenni del Seicento. Se non è ancora stato possibile precisare l’originaria collocazione, è invece recentemente emerso un aspetto interessante: l’opera è infatti la replica, con poche varianti, di un’Adorazione dei Magi dipinta da Giovan Battista Secco, detto il Caravaggino, oggi presso il Convento dei Padri Passionisti di Caravate», spiega la conservatrice che ha approfondito poi la bio fibra fai del probabile autore dell’opera castiglionese: «Giovan Battista Secco, noto come il Caravaggino, é nato verso il 1572/1573, probabilmente a Caravaggio, è morto nel 1622 a Milano, operò per lo più in area bergamasca e milanese. Come il più noto Caravaggio, il Secco lasciò la natia Lombardia per andare a Roma, dove fu apprendista presso il pittore e trattatista Federico Zuccari. A differenza di Caravaggio, che non tornò mai in patria, all’età di circa trent’anni il Caravaggino portò la propria bottega a Caravaggio, dove fu molto attivo nel Santuario di Santa Maria della Fontana, realizzando sia affreschi che pale d’altare. Esaurite queste commissioni, si spostò a Milano. Tra le opere milanesi è utile ricordare l’Adorazione dei Magi dipinta nel 1609 per la Chiesa di San Pietro in Gessate. L’anno successivo firmò l’analoga Adorazione dei Magi, oggi a Caravate, dalla quale deriva l’Adorazione di Castiglione».
Il confronto con l'opera conservata a Caravate
L’analisi sulla tela esposta nella Cappella del Crocifisso in parrocchia, ha portato Marazzi a notare alcune differenze a antologie con l’opera di Caravaggino conservata a Caravate: «Rispetto all’originale, la versione di Castiglione risulta rifilata ai quattro lati, come si vede, per esempio, osservando il copricapo del mago in primo piano, appoggiato per terra, che risulta tagliato a metà. Nello sfondo sono le differenze più consistenti. La cromia dell’opera di Caravate parrebbe più accesa, l’emergenza sanitaria in corso non ne ha permesso la visione diretta. Occorre considerare che la tela di Castiglione nel 2017 è stata oggetto di un intervento di pulitura, a cura della restauratrice Lucia Laita, e che un restauro completo potrebbe dare nuovi elementi per un confronto più stringente tra i due dipinti. Non si può escludere che la replica di Castiglione sia cronologicamente vicina all’originale e che possa essere uscita dalla stessa bottega del Caravaggino. Gesù è un bambino dall’incarnato roseo, in braccio alla Vergine. Guarda negli occhi il mago più anziano, in ginocchio, che gli porge il dono a capo scoperto, in segno di rispetto». La scoperta, che verrà approfondita nei prossimi mesi con ulteriori studi, è stata accolta con grande entusiasmo anche dal parroco don Ambrogio Cortesi, che ha condiviso la notizia con tutta la comunità in occasione dell’Epifania.