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Il battito periodico delle palpebre: un viaggio tra vita e morte

Un romanzo che esplora i misteri delle esperienze di premorte attraverso una storia vera

Il battito periodico delle palpebre: un viaggio tra vita e morte
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Il 13 febbraio 2025 è uscito in libreria "Il battito periodico delle palpebre", un romanzo avvincente firmato da Elisa Origi che racconta la storia vera di Francesca, una donna che, a seguito di una caduta da cavallo in una fredda mattina di marzo, si ritrova sospesa tra la vita e la morte. Il libro, arricchito da una prefazione scientifica del dottor Piero Calvi-Parisetti, offre al lettore un'esperienza intensa che non si limita a narrare un percorso di guarigione, ma diventa un'occasione di profonda riflessione sul significato della vita e sulla possibilità di un'esistenza oltre la morte.

Il fenomeno delle NDE e gli elementi distintivi dell'esperienza oltre la vita

Quando si parla di esperienze di premorte (Near-Death Experience, NDE), ci si riferisce a un fenomeno che ha coinvolto milioni di persone in tutto il mondo attraverso le diverse epoche della storia umana. Solo in Italia, si contano circa 2,5 milioni di persone che riportano di aver vissuto queste esperienze straordinarie. Ciò che colpisce nelle NDE è la ricorrenza di alcuni elementi fondamentali: una profonda sensazione di pace e benessere, percezioni di luce intensa e la certezza di essere avvolti da un sentimento di accoglienza, comprensione, empatia e amore incondizionato. A differenza degli incubi o delle allucinazioni, dove la soggettività è predominante, nelle esperienze di premorte il 99% degli intervistati riporta visioni sorprendentemente simili, che includono l'azzeramento della paura della morte, vista successivamente come un naturale passaggio evolutivo.

Il viaggio ultraterreno di Francesca e le domande esistenziali

Nel caso specifico di Francesca, la protagonista del romanzo, l'esperienza di premorte assume connotati ancora più profondi e simbolici. Durante il suo coma, mentre i medici lottano per salvarle la vita al tavolo operatorio, Francesca compie un passaggio attraverso i quattro elementi della natura - acqua, fuoco, terra e vento - in un percorso ultraterreno ricco di significati. Il romanzo solleva interrogativi profondi che inevitabilmente coinvolgono ogni lettore: cosa significa sentirsi amati da un'entità superiore capace di rivelare la nostra vera natura? È possibile che uno sguardo divino ci restituisca alla verità del nostro destino di creature umane, fatte di materia ma anche di spessore spirituale? E ancora, come può un'anima priva di corpo fisico sperimentare intense sinestesie fatte di colori, profumi e consistenze?

L'impatto trasformativo delle NDE e la valutazione scientifica

"Ho scritto di un percorso di guarigione complesso e per certi versi misterioso," spiega Elisa Origi, "ma soprattutto, ho voluto cogliere il segno di una testimonianza coraggiosa." Un aspetto particolarmente interessante delle esperienze di premorte è il loro potere trasformativo: dopo una NDE cambiano radicalmente le priorità, il successo materiale perde significato, l'ambizione si trasforma focalizzandosi su collaborazione e benessere collettivo. Il volume si conclude con un'analisi della tanatologa Valentina Dorigo, che ha sottoposto la protagonista alla scala di Greyson, evidenziando elementi simbolici particolarmente significativi: le ali che compaiono nell'ultima parte dell'esperienza, il vento tiepido che trasporta una melodia intrisa di profumo, e soprattutto gli occhi che trasfondono Amore "come da una fonte universale".

Il battito periodico delle palpebre: incontro con l'autrice

L'uscita del romanzo sarà celebrata con un evento speciale: domenica 16 marzo 2025, presso il CAM Garibaldi in Corso Garibaldi 27 a Milano, a partire dalle 17.15, l'autrice Elisa Origi dialogherà con la giornalista Debora Bionda. All'evento parteciperà anche Piero Calvi-Parisetti, ricercatore dell'Università di Northampton e autore della prefazione scientifica del libro. La presentazione sarà un'occasione unica per approfondire i temi del romanzo: trovarsi sul confine della vita e poter tornare indietro, quale testimonianza offrono le persone che hanno potuto stare sulla grande soglia? Un'opportunità per scoprire come le domande sul "dopo" possano costruire i significati che diamo alla nostra vita, al nostro "adesso".

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