Da Tradate al Louvre: l’arte è protagonista con Gessi

L’artista tradatese esporrà 5 opere, dal 25 al 27 maggio, al padiglione contemporaneo del “tempio d’arte” parigino. E’ il coronamento a una vita dedicata all’arte.

Da Tradate al Louvre:  l’arte è protagonista con Gessi
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Cinque opere dell’artista tradatese Giorgio Gessi rimarranno esposte dal 25 al 27 maggio al Carrousel du Louvre di Parigi, il padiglione contemporaneo del famosissimo «tempio dell’arte», al quale si accede attraverso l’altrettanto famosa piramide di vetro.

L’arte del tradatese Gessi esposta al Louvre

Qui Gessi parteciperà assieme ad altri 11 artisti legati alla PassepARTout Unconventional Gallery ad una esposizione di livello internazionale al quale parteciperanno 600 gallerie e si attendono oltre 10mila visitatori.

Dalla pittura alla lavorazione su vetro: una vita dedicata all’arte

Un’emozione concessa a pochi, che corona una vita dedita all’arte: «Ho iniziato a dipingere durante il periodo delle scuole medie, approcciandomi dapprima alla tecnica dell’olio su tela», racconta Gessi, che con il maturare del suo talento si è cimentato con materiali e tecniche sempre più complesse, fino ad arrivare alla lavorazione su vetro. «Prima di approdare al vetro ho sperimentato altre tecniche, ad esempio quella della china su pergamena», continua l’artista tradatese, che si è infine specializzato in una tecnica estremamente complicata, frutto di una sua invenzione creativa. Gessi riesce infatti a rendere l’idea della tridimensionalità su un supporto particolarmente fragile e poco modificabile come il vetro: l’effetto si ottiene sovrapponendo alternativamente una lastra di vetro inciso a bulino con una trasparente, tutto questo per ben tre volte. Il risultato potrebbe essere una macchia confusa di immagini, se non fosse per l’attento studio preparatorio dell’artista, che struttura ogni dettaglio dei tre diversi piani visivi che si vengono in questo modo a creare. Per quanto riguarda i soggetti, Gessi guarda alle eleganti ma articolate figurazioni liberty, ma anche a quelle del Sol Levante. «Sono sempre stato attratto dallo stile liberty, nato agli inizi del ‘900 dall’influenza dell’arte giapponese su quella occidentale. Col tempo la mia iniziale curiosità per l’arte orientale si è trasformata in una vera e propria passione per quell’angolo di mondo. E’ infatti impossibile scindere l’arte giapponese dalla cultura e dalla forte spiritualità di questo straordinario popolo». Due delle cinque opere esposte a Parigi saranno infatti un omaggio al celebre Hokusai.

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