Cultura

Cislago punta alla valorizzazione dei suoi beni culturali

E' stato appena approvato in giunta il progetto «Cislago: tracce del passato per orizzonti di futuro».

Cislago punta alla valorizzazione dei suoi beni culturali
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Cislago, l’Amministrazione vuole guardare al futuro valorizzando la storia e la tradizione cislaghesi, per questo è stato appena approvato in giunta il progetto «Cislago: tracce del passato per orizzonti di futuro».

Cislago punta alla valorizzazione dei suoi beni culturali

«Tra gli obiettivi dell’Amministrazione ci sono la valorizzazione e la tutela del patrimonio cittadino e l’incentivazione di progetti di sviluppo turistico locale, perciò con questo progetto vogliamo contribuire alla conoscenza, alla tutela e alla promozione del territorio, con particolare attenzione per gli elementi identitari, che caratterizzano la nostra comunità», anticipano gli assessori alla Cultura Romina Codignoni e alla Cislago turistica Michele Uboldi, puntualizzando: «Ci doteremo di una cartellonistica mirata a segnalare e descrivere i principali edifici e luoghi di interesse storico, culturale e ambientale, con contenuti rivolti adulti e bambini e QR code che, attraverso uno smartphone, potranno rimandare il visitatore a informazioni di maggior dettaglio». I primi interventi previsti riguardano il Castello Castelbarco, edificio civile privato di grande valore simbolico, Villa Isacchi, edificio civile pubblico di maggior rilievo, e la chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta (principale edificio religioso). Per ciascun luogo verrà dunque predisposta una campagna informava e di coinvolgimento, «riservando una specifica attenzione alle giovani generazioni e agli alunni delle scuole del nostro territorio».

I luoghi che verranno valorizzati

Sono tanti i luoghi degni di nota, insieme al castello, alla chiesa parrocchiale e a Villa Isacchi, individuati dagli assessori: si passa dal municipio, nuovo e vecchio, a piazza Trieste, dal vecchio percorso del Bozzente alla centrale elettrica, dalla stazione alla torre acquedotto e all’ex ceramica, dagli edificio «ufo» sulla Varesina al museo delle carrozze e dei presepi, dall’area archeologica di via Battisti alla casa natale di Gaetano Strambio. Non mancano gli edifici religiosi: le chiese di San Giulio della Massina, di Santa Maria della Neve e di Cascina Visconta, la casa natale di beato Luigi Monza e le varie cappelle, come quella di via Mazzini e del cimitero.

L'articolo completo sul numero de La Settimana in edicola da venerdì 2 settembre.

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