Cultura

Al «Museo dell’illustrazione» ripartono le mostre

Fino al 5 febbraio la personale di Claudio Bettolo.

Al «Museo dell’illustrazione» ripartono le mostre
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Con «Impasse nel giardino del mago» riprendono le attività per il 14esimo anno.

La mostra di Claudio Bettolo

Con «Impasse nel giardino del mago» riprendono le attività al Museo dell’illustrazione di via Caduti della liberazione, 25. In mostra i lavori di Claudio Bettolo (ieri, sabato, l'inaugurazione); potrà essere visitata fino al 5 febbraio sabato e domenica 10.30-12.30 e 15,30-19.

Così Simona Bianchi, storica dell’arte, descrive nella sua introduzione il lavoro di Bettolo:

"Anche nel buio più fitto si può trovare un filo di luce. È quello che ci insegna Claudio Bettolo, presentandoci questa moltitudine di lavori che spaziano in un arco cronologico di circa trent’anni e ci raccontano di momenti difficili, della passione per i classici e la mitologia greca in particolare, della grande ammirazione per l’arte di Rothko, della reclusione per la pandemia, delle tante ricerche che solo la Vita e le esperienze ti portano a intraprendere quando osservi il mondo intorno a te con lo sguardo attento e l’animo sensibile dell’artista. Trent’anni di lavori che ti portano a esplorare un giardino fiorito dei sui colori, popolato da strane creature antropomorfe che rimandano alla tradizione andina e preistorica. Figure e lettere dell’alfabeto che vengono ripassate, riviste, rivisitate, ricalcate, fino a perdere la loro identità originaria per trasformarsi in intricati labirinti tratteggiati a punta di penna a sfera. Protagonisti del mito classico che si perdono e si fondono nei colori dell’artista per trasformarsi e far perdere le proprie tracce. Superfici dove il colore, strato dopo strato, ripasso dopo ripasso, ha lasciato il posto solo a grandi tappeti tinteggiati che ispirano agli occhi di chi guarda sempre immagini e ricordi diversi, ogni volta che li si osserva. Un giardino animato, colorato, popolato, dove ci si perde per ritrovarsi, dove si cade per rialzarsi, dove ci si ferma per riprendere fiato e poi ripartire. Un giardino dove non si percorre un unico sentiero, ma se ne possono tracciare mille, tutti diversi eppure tutti così simili tra loro. Un giardino dove un mago dovrebbe prenderti per mano e svelarti tutti i suoi misteri nascosti e invece alla fine della visita scopri che il mago è in ognuno di noi, ed è compito di ognuno di noi percorrere quelle strade con i propri piedi, con il proprio passo, con il proprio ritmo, con le proprie emozioni. Perché se è vero che l’ora più buia è quella che precede l’alba, svegliarsi per ammirarla è sempre una grande magia".

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