25 novembre

Varese, caserma dei Carabinieri arancione contro la violenza sulle donne

Nell'ultimo anno 435 denunciati per i reati del Codice Rosso, 28 gli arrestati. L'ultimo a Luino per aver tentato di violentare una donna del Verbano

Varese, caserma dei Carabinieri arancione contro la violenza sulle donne
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Come lo scorso anno, da questa sera (mercoledì 25 novembre) alle ore 18 la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Varese sarà illuminata di arancione, colore scelto dalle Nazioni Unite per dire no alla violenza sulle donne.

A Varese caserma dei carabinieri arancione contro la violenza sulle donne

Ma le iniziative dell’Arma di Varese per contrastare il fenomeno della violenza di genere ed in particolar modo della violenza sulle donne, nell’anno in corso, sono state numerose: grazie alla collaborazione con Soroptimist, infatti, oltre alla “stanza tutta per sé” già da tempo attiva presso la sede di via Saffi, con l’inaugurazione della nuova caserma sede del comando compagnia Carabinieri di Busto Arsizio (VA) lo scorso mese di febbraio è stata istituita una nuova “stanza tutta per sé” anche in quella caserma, raddoppiando in provincia i locali realizzati appositamente per raccogliere le denunce delle donne vittime di violenza.

Negli ultimi dodici mesi le denunce per reati previsti dal cosiddetto. “codice rosso” ricevute dai carabinieri delle cinque Compagnie della provincia sono state 424, con un totale di 435 persone denunciate e 28 arrestate.

L'ultimo arresto a Luino

L’ultimo arresto risale alla notte scorsa, quando i carabinieri di Luino (VA) hanno eseguito un ordine di custodia cautelare presso il proprio domicilio emesso dal giudice per le indagini preliminari di Varese nei confronti di un ventenne originario dell’Africa Occidentale, regolare sul territorio nazionale, ritenuto responsabile di tentata violenza sessuale ai danni di una donna italiana residente nell’alto Verbano.

La donna, nel giugno scorso, mentre camminava per strada era stata raggiunto dal ragazzo di colore, a lei non noto, che aveva tentato un approccio chiedendole se fosse fidanzata ed usando altre frasi di circostanza. La donna, intimorita e noncurante della richiesta, aveva continuato per la sua strada ma il giovane, insistendo, aveva provato a farle vedere con il suo telefonino un video pornografico. La donna aveva tentato di allontanarsi, ma l’uomo l’aveva afferrata per le gambe e facendola cadere a terra.

Solo grazie alla ferma e vigorosa resistenza la vittima era riuscita ad impedire che egli proseguisse nel suo intento, anche perché si era già sbottonato i pantaloni esibendo i genitali. Le urla energiche della donna avevano, fortunatamente, spaventato l’aggressore che si era allontanato precipitosamente a bordo di una bicicletta.

Il giorno seguente, in sede di denuncia alla stazione Carabinieri del luogo, la donna era stata in grado di fornire un’accurata descrizione del responsabile del tentativo di violenza, compreso il suo abbigliamento. Grazie anche a questa descrizione, i militari, dopo una attenta attività di indagine e dopo aver visionato i filmati degli impianti di video sorveglianza del luogo sono riusciti ad identificare il presunto aggressore, destinatario della misura odierna, il quale tra l’altro, un paio di giorni dopo, aveva incontrato nuovamente la donna e le si era avvicinato per chiederle scusa per il suo gravissimo gesto.

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