Arcisate

Tentata fuga e incendio: arrestato un 22enne ad Arcisate

Secondo il PM potrebbe essere stato lui ad appiccare le fiamme che a marzo avvolsero il capannone della ECO S.E.I.B. distruggendo 10 mezzi dei rifiuti

Tentata fuga e incendio: arrestato un 22enne ad Arcisate
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Arrestato dopo un tentativo di fuga nella sera del 3 luglio, il 22enne sarebbe anche responsabile dell'incendio appiccato il 27 marzo alla Eco S.E.I.B..

Tentata fuga e incendio: 22enne in carcere

Tutto è partito a un alt non rispettato, la sera del 3 luglio. Il 22enne si trovava al volante di una Opel Astra e visto il posto di blocco ha cercato di seminare i militari con una serie di manovre azzardate e pericolose tanto da finire a causare un incidente dopo aver ignorato un semaforo rosso. Dopo l'impatto con una Seicento era ripartito, venendo raggiunto, bloccato e perquisito nella zona di Parco Lagozza.

A bordo dell'auto, i carabinieri hanno trovato una pistola semiautomatica scacciacani, senza tappo rosso, custodita nella tasca portaoggetti della portiera lato conducente, un coltello di 22cm, di cui 11,5 di lama, sul tappetino del sedile anteriore lato conducente e un tubo in ferro di 47cm custodito nel portabagagli posteriore.

Elementi sufficienti a costargli l'arresto e l'accompagnamento al carcere di Varese.

L'accusa di incendio

All’esito dell’udienza di convalida, il g.i.p. del Tribunale di Varese, su conforme richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Varese titolare delle indagini, ha deciso di applicare al 22enne la misura cautelare della custodia in carcere anche in ordine al reato di incendio: il giovane è ritenuto responsabile delle fiamme che la sera del 27 marzo hanno avvolto la ditta ECO S.E.I.B. di Arcisate.

Le indagini scaturite a seguito dell’incendio del capannone sede operativa della ditta, in cui rimasero coinvolti 10 automezzi aziendali per la raccolta dei rifiuti con danni anche alla struttura, condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Varese con l’ausilio della Stazione Carabinieri di Arcisate e svolte mediante acquisizioni testimoniali, analisi di filmati di video-sorveglianza ed operazioni di perquisizione, hanno infatti consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a suo carico.

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