Spaccio in provincia, albanese arrestato a Castiglione con due chili di marijuana
Perquisita la "base" operativa a Castiglione Olona
Si trovava in Italia con regolare visto turistico, trovato con tutto il necessario per preparare le dosi.
Spaccio, 23enne albanese arrestato
E’ stato arrestato ieri mattina, 1 aprile, dopo una minuziosa attività di indagine un 23enne albanese che si trovava in Italia con un regolare visto turistico e trovato in un residence della provincia con due chili di marijuana, alcuni grammi di hashish e tutto il necessario per il confezionamento, termosaldato e sottovuoto, delle dosi da vendere ai clienti. L’operazione, eseguita dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Varese, è arrivata a chiusura di una serie di servizi su tutto il territorio della provincia contro lo spaccio di stupefacenti.
Segnalazioni anonime
Le indagini che hanno portato all’arresto del 23enne sono iniziate dopo alcune segnalazioni anonime di una settimana fa. Segnalazioni che parlavano di movimenti sospetti di diversi albanesi tra Vedano Olona e Castiglione. Unici indizi, l’utilizzo di un’auto grigia di piccola cilindrata e parte della targa del veicolo. Da questi si è dunque passati al monitoraggio del traffico tra le due città grazie alle telecamere che sorvegliano entrate e uscite da Vedano. Dal controllo delle auto si è ristretto il campo a un’auto compatibile con le caratteristiche segnalate e che è stata vista entrare e uscire da Vedano numerose volte.
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Appostamenti e base segreta
È partito così l’appostamento, che ha consentito agli Agenti di intercettare l’auto mentre si arrestava brevemente nei pressi di una palazzina a Castiglione Olona. In quest’occasione sono stati individuati i due occupanti dell’auto. Questi sono poi stati identificati definitivamente il 1 aprile, rintracciati vicino a una villetta di Vedano dove viveva uno di loro. Durante il controllo, i due albanesi non sono riusciti a nascondere il loro nervosismo, spiegatosi quando gli agenti hanno trovato nel borsello del 23enne S.S. un mazzo di chiavi che sostenevano essere di una casa in Albania. Gli agenti non hanno creduto a questa spiegazione, sospettando invece potessero aprire la “base” del gruppo localizzata nella palazzina di Castiglione dove, solo il giorno prima, i tre erano stati seguiti.
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Tutto il necessario per lo spaccio
Raggiunta la palazzina e verificato che le chiavi trovate nel borsello aprissero cancelli e porte dell’edificio, gli agenti hanno proceduto con la perquisizione del locale. Al suo interno, gli effetti personali del 23enne e, nel bagno, due chilogrammi di marijuana. Sul pianale della cucina poi, un macchinario per termosaldare i sacchetti e metterli sottovuoto, pronta all’uso, che veniva usata per confezionare e meglio conservare lo stupefacente. Il ragazzo, incensurato, è stato arrestato.
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