Polizia

Spaccio ed estorsioni, due arresti: "Se non mi porti i 500 euro ti gambizzo"

Nelle chat Whatsapp, minacce di morte e gravi lesioni a chi non pagava

Spaccio ed estorsioni, due arresti: "Se non mi porti i 500 euro ti gambizzo"
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Doppio arresto ieri, martedì 11 maggio, da parte della Squadra Mobile di Varese al termine di un'articolata attività d'indagine delegata dalla Procura delle Repubblica di Varese: eseguite due ordinanze di custodia cautelare, una in carcere e una ai domiciliari, per le accuse di spaccio ed estorsioni.

Spaccio ed estorsioni: arrestati un 27enne e un 19enne

Destinatari del provvedimento un cittadino italiano di 27 anni (in carcere) e un cittadino tunisino di 19 (ai domiciliari), residenti in provincia ed entrambi con precedenti legati alle sostanze stupefacenti.

L’indagine ha avuto inizio nel settembre 2020 quando una pattuglia della Sezione Antidroga impegnata in specifici servizi finalizzati a contrastare il microspaccio in questo centro cittadino fermava un’autovettura, identificando i due suoi occupanti per gli odierni arrestati.

Dal successivo controllo, i due giovani risultavano in possesso di un coltello e di alcuni grammi di marijuana; un’immediata ma attenta disamina delle circostanze e degli elementi presenti, ha fatto escludere al personale operante che quello stupefacente fosse finalizzato ad un uso personale.

Dopo la denuncia, gli approfondimenti

E così, dopo il deferimento in stato di libertà dei due per possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere e detenzione ai fini di spaccio di marijuana, di concerto con l’AG titolare del procedimento penale instauratosi, sono stati avviati meticolosi approfondimenti investigativi.

Da subito emergeva come il tunisino, sempre in contatto con l’amico italiano a mezzo social WhastApp e altre applicazioni, fosse pienamente coinvolto con quest’ultimo in un giro di spaccio in favore di numerosi giovani di Varese e della provincia, assumendosi in particolare il compito di minacciare, anche di morte o comunque di gravi lesioni fisiche, coloro che, per vari motivi, ritardassero i pagamenti dei diversi acquisti di droga.

"Se non mi porti i 500 euro ti gambizzo"

Le minacce prospettate ai clienti morosi erano molto gravi, come evidenzia il contenuto di uno dei messaggi inviati a uno dei debitori da parte del tunisino:

“Oh Fra ti gambizzo se non mi porti i 500 euro hai capito?!!!...stasera!!!... se no le gambe te le spezzo in due capito… hai capito figlio di (…)???!!!...oggi 500, domani sono 800 Fra perché mi girano i (…), c’ho fuori più di 30.000 euro dai muoviti.”

Nonostante i due “soci” utilizzassero applicazioni social per comunicare, l’incrocio meticoloso di tutti i dati raccolti ha permesso di identificare numerosi clienti i quali, invitati in Questura, hanno confermato sia il loro ruolo di acquirenti di droga, sia quello di minacciati dai due pusher, a causa dei mancati e/o ritardati pagamenti.

Lo spaccio avveniva all’interno dei giardini pubblici non solo di Varese ma anche di diversi Comuni della Provincia, dove gli arrestati si recavano per consegnare lo stupefacente ai loro clienti.

L’attività ha consentito inoltre accertare che l’italiano aveva continuato a spacciare anche mentre si trovava ristretto in regione di arresti domiciliari, misura cautelare che gli era stata applicata a seguito dell’arresto in flagranza operato a suo carico dalla Mobile il 31 dicembre 2020, in quanto, a seguito di attività di iniziativa, era stato trovato in possesso di circa 6 etti di marijuana, 4 etti di hashish e 3 etti di ecstasy.

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