Groane

Sicurezza nelle Groane tra agosto e settembre quasi 500 ore di pattuglie e controlli

Il Presidente dell'ente Emiliano Campi: "Obbiettivo primario di questo importante lavoro di sinergie e operatività di questo progetto è un Parco che torna ai cittadini e alla natura, dove sentirsi tranquilli senza spazi al degrado ed ai delinquenti"

Sicurezza nelle Groane tra agosto e settembre quasi 500 ore di pattuglie e controlli
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I numeri delle attività di controllo all'interno del Parco delle Groane nell'ambito del progetto si sicurezza approvato dalla Giunta Regionale.

Sicurezza nelle Groane, istituzioni insieme contro lo spaccio

Prosegue da alcuni mesi senza sosta e già con positivi risultati il progetto approvato dalla Giunta regionale della Lombardia nell’ambito dello schema di accordo di collaborazione per la realizzazione di interventi integrati di sicurezza urbana da attuare sul territorio del Parco delle Groane nel periodo Luglio-Novembre 2021. Un progetto al quale il Parco delle Groane aderisce con capofila la Polizia Provinciale di Monza e della Brianza, unitamente alla Polizia Locale Parco delle Groane, Polizia Locale di Meda, Polizia Locale di Cesano Maderno e Polizia Locale di Seveso.

Azione che prevede un presidio congiunto e coordinato, con estensione della fascia oraria consistente in attività di prevenzione e vigilanza, oltre l'ordinario orario di servizio diurno, serale, notturno e festivo, anche con l'apporto di operatori appartenenti ad enti diversi.

I numeri

"In questi mesi - spiega il Presidente del Parco delle Groane, Emiliano Campi - i preziosi servizi effettuati dal personale appartenente ai Comandi delle Polizie Locale aderenti al Progetto Parco Groane, parliamo di quasi 500 ore di lavoro tra Agosto e Settembre, hanno permesso di controllare 291 persone e ben 211 veicoli, interessando prevalentemente aree boschive del Parco ricadenti nei territori dei Comuni aderenti al progetto, per un totale di 39 operazioni in soli due mesi".

"Obiettivo: restituire il Parco ai cittadini"

Continua quindi il lavoro per chiudere definitivamente la storia del parco delle Groane come "bosco della droga" che ne ha minato per anni la reputazione e, con questa, la frequentazione da parte delle famiglie e dei cittadini.

"Durante i servizi in cooperazione, con l’ausilio di mezzi d'istituto e di veicoli privi di contrassegni con personale in abiti civili è stato possibile individuare e identificare soprattutto avventori tossicodipendenti e soggetti dediti allo spaccio - rimarca Campi -  Con appostamenti in incognito si è potuto poi studiare le dinamiche esercitate tra spacciatori e avventori riuscendo ad evitare potenziali fughe. I veicoli d'istituto dislocati nelle zone boschive del Parco invece oltre che identificare gli assuntori svolgono un’importante funzione nel tranquillizzare con la loro presenza e garantire la sicurezza ai fruitori delle aree del Parco. Che è poi -conclude Campi- l’obbiettivo primario di questo importante lavoro di sinergie e operatività di questo progetto. Un Parco che torna ai cittadini e alla natura, un parco dove sentirsi tranquilli e che non può lasciare spazio al degrado ed ai delinquenti".

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