il caso

Sesso e torture a ragazze e bambine, il Cesap sarà parte civile nel processo alla "psicosetta" di Novara

Dopo la notizia della chiusura delle indagini sulla psicosetta, il Cesap annuncia che si costituirà parte civile in un eventuale processo. Nella setta, accusata di riduzione in schiavitù e abusi sessuali su minori, guidata da "Il Dottore" grazie alla connivenza di alcune adepte psicologhe, anche un professore residente a Legnano

Sesso e torture a ragazze e bambine, il Cesap sarà parte civile nel processo alla "psicosetta" di Novara
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Il Centro Studi sugli Abusi Psicologici (Cesap) ha deciso di costituirsi parte civile se dovesse iniziare il processo per la cosiddetta psicosetta.

Psicosetta, dopo la chiusura delle indagini l'annuncio del Cesap

Era fine settembre quando era giunta la notizia che era stata chiusa l’indagine sulla psicosetta di Cerano (Novara), nella quale figurava anche Davide Melzi, professore di Lettere del liceo Cavalleri di Parabiago e residente a Legnano, oltre al 77enne Gianni Maria Guidi, detto «il Dottore» e ad altri 26 indagati. Secondo il dispositivo firmato dai magistrati Silvia Baglivo di Novara, Paola Stupino e Laura Ruffino della Direzione distrettuale antimafia di Torino, erano stati trovati elementi in grado di provare abusi e violenze che riguardano almeno nove vittime.

Ora, è notizia di questa settimana, il Cesap, tramite l’avvocato Marco Marzari, si costituirà parte civile nell’eventuale processo che si potrebbe aprire nei prossimi mesi. Dal centro hanno anche sottolineato come il legale si renderà disponibile a rappresentare, in forma gratuita, tutte le vittime del gruppo.

Cosa succedeva a Novara?

Riduzione in schiavitù e abusi su minori. Sono queste, tra le tante, le accuse più preoccupanti fatte all'oggi 77enne vertice della psicosetta scoperta nel Novarese. Quello emerso al termine di due anni di indagine è agghiacciante:

Il gruppo criminale, composto da Guidi e da alcune sue collaboratrici conniventi, grazie ad un centro psicologico ed una fitta rete di attività commerciali tutte riconducibili alla setta (due scuole di danza o una scuola di “Spada Celtica”, diverse erboristerie, una bottega di artigianato, e persino una casa editrice) riusciva a reclutare le ignare vittime da introdurre inconsapevolmente nelle dinamiche settarie.

Giovanni ragazze, adolescenti e bambine. Venivano "attirate" e indottrinate grazie alla collaborazione di alcune adepte, psicologhe professioniste. Le giovani e giovanissime venivano quindi introdotte alla filosofia della setta ed iniziate a “pratiche magiche”, tra le quali soprattutto, pratiche sessuali, spesso estreme e dolorose, vere e proprie torture che servivano, nella logica impartita dal leader, ad annullare “l’io pensante”, “accendere il fuoco interiore” ed entrare in un “mondo magico, fantastico e segretissimo”.

La setta, e la volontà del "Dottore" diventavano totalizzanti: ogni decisione spettava a lui. Dal lavoro che le adepte dovevano fare al loro percorso di studi. E loro diventavano completamente dipendenti da quel gruppo.

Una realtà esistita per oltre 30 anni, nata negli anni '80 dalla fusione di altri due gruppi. Non si sa, al momento, quante persone e quante ragazze siano finite nella rete della psicosetta.

DAI COLLEGHI DI PRIMA MILANO OVEST: Psicosetta a Novara: “il Dottore” venerato come un Dio torturava ragazze e bambine

La posizione del Centro

Ha spiegato una delle fondatrici del Cesap e ora presidente, Lorita Tinelli:

"Possiamo solo immaginare la violenza psicologica subita anche dai familiari delle vittime, che sono anche minorenni. Per questo lanciamo un appello affinché chi è stato coinvolto nel dolore non abbia timore a chiedere aiuto per elaborare e superare il trauma. La nostra priorità è da sempre di tutelare le vittime di abusi in contesti manipolatori. Siamo attivi su territorio sensibilizzando ed informando, ma anche accogliendo e supportando tutti gli interessati a queste tematiche. Riteniamo pertanto fondamentale dare voce, presso tutte le istituzioni, a chi non può o a chi è in uno stato di fragilità, al fine di costruire un sistema universale di diritti e di aiutare le Istituzioni stesse a comprendere per meglio garantirne la tutela. Vogliamo quindi scendere in campo per portare la nostra competenza su questa materia e dare il nostro aiuto alle vittime, che possono mettersi in contatto con noi per avere una tutela in forma gratuita. Il nostro obiettivo, in oltre 20 anni di lavoro, è di offrire assistenza alle vittime di aggregazioni cultuali/ comunitarie coercitive e informare sui pericoli delle derive settarie in fattiva collaborazione con le Forze dell’ordine e le Istituzioni su tutto il territorio nazionale".

(Nella foto di copertina la casa del Dottore a capo della psicosetta di Novara)

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