Save The Children: un bambino su 6 in Lombardia è in povertà relativa VIDEO
I dati diffusi da Save The Children raccontano un Paese dove essere bambini è sempre più difficile.
Secondo uno studio di Save The Children, nella ricca Lombardia quasi un bambino su 6 vive in condizioni di povertà relativa.
Lombardia terza regione per bambini senza cibo
Un Paese sempre più “vietato ai minori”. E’ quanto emerge dall’ultimo studio di Save The Children, la decima edizione dell’Atlante dell’Infanzia a Rischio. “Quello che ci lasciamo alle spalle è stato un decennio critico – spiega l’organizzazione – segnato da due crisi economiche molto gravi, prima nel 2008 poi tra il 2011 e il 2012. In Italia più che altrove, questa congiuntura tanto negativa ha impattato soprattutto sui bambini e le loro famiglie, compromettendo gravemente le aspettative di crescita e producendo uno squilibrio generazionale senza precedenti”.
Povertà relativa per un bambino su 6. Peggio nel resto d’Italia
In base ai dati prodotti da Save the Children, oggi in Lombardia il 15,3% dei bambini vive in condizioni di povertà relativa, un dato al di sotto della media nazionale che si attesta invece intorno al 22%. Una condizione che coinvolge comunque quasi 1 minore su 6 nella regione, e che conferma come il tema della povertà minorile resti una vera emergenza.
Povertà economica ed educativa
Ma la povertà sofferta dai bambini non è solo economica. Save the Children fa riferimento anche al concetto di povertà educativa che si riflette su una serie di indicatori chiave che fotografano lo stato dell’infanzia nel paese e nella regione. Nonostante l’incremento in Lombardia negli ultimi dieci anni di 73 euro della spesa pro capite per interventi a favore dell’area famiglia/minori, arrivando a 217 euro, solo il 15,6% dei bambini ha accesso ai servizi per la prima infanzia (nel 2008 era il 16,5%), con una spesa media pro capite da parte dei comuni per questi servizi che si attesta a 904 euro.
E poi c’è la scuola. O meglio, ci sono i tagli alla scuola. Questa nel corso degli ultimi anni è stata colpita pesantemente in tutto il Paese dai tagli alle risorse, spesso lineari, che hanno penalizzato le aree già in difficoltà. Qualche dato: in Lombardia il 42% degli edifici scolastici è privo del certificato di agibilità a fronte del dato nazionale del 53,9% delle scuole italiane (tra quelle che hanno compilato il dato).
“In un paese in cui si è disinvestito sulle politiche sociali e sull’infanzia – si legge nel rapporto Save the Children – la povertà educativa è una piaga in continua crescita“.
Un minore su due non ha aperto un libro nell’ultimo anno
Basta prendere in considerazione alcuni indicatori: quasi un minore su 2 non apre un libro durante l’anno, un dato che in Lombardia scende al 40,6% (un dato che però dieci anni prima era al 31,8%).
La deprivazione culturale nei minori resta un tema di allarme: nel corso dell’ultimo decennio la quota dei “disconnessi culturali” è diminuita in tutto il paese di 4 punti, sebbene i minori che non svolgono sufficienti attività culturali restino ancora 7 su 10, con la Lombardia che si attesta al 64,2%.
Anche lo sport è un privilegio
Non solo scuola e libri. In Italia meno di un minore su cinque (tra i 6 e i 17 anni) non fa sport e in Lombardia questo dato è del 11,9%. Bambini e ragazzi che leggono sempre meno, fanno poco sport e che non sono sottoposti a stimoli culturali, sono invece iperconnessi: nell’ultimo decennio si è assistito a una rivoluzione che ha portato all’aumento esponenziale dei minori che usano ogni giorno la Rete. Nel 2008 solo il 16,7% dei bambini e adolescenti lombardi usava tutti i giorni internet, una quota che è passata al 56,9% nel 2018.
Regalare ai bambini gli spazi abbandonati
L’organizzazione Save the Children rilancia oggi la campagna “Illuminiamo il futuro” per il contrasto alla povertà educativa, ormai giunta al suo sesto anno, chiedendo proprio, attraverso una petizione disponibile al link http://www.illuminiamoilfuturo.it, il recupero di tanti spazi pubblici abbandonati e inutilizzati su tutto il territorio nazionale da destinare ad attività extrascolastiche gratuite per i bambini e scuole sicure per tutti. La mobilitazione, accompagnata sui social dall’hashtag #italiavietatAiminori, è associata a 16 luoghi simbolici vietati ai minori in Italia, individuati dall’Organizzazione con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui tanti spazi pubblici, da nord a sud, sottratti ai minori nel nostro Paese. Una campagna che riprende la richiesta già lanciata lo scorso anno e che ha portato all’inizio di un percorso di recupero di alcuni dei 10 luoghi segnati nella precedente edizione, a cui quest’anno Save the Children ne ha voluti aggiungere altri sei.
Tra i luoghi già segnalati lo scorso anno nella campagna dell’Organizzazione in Lombardia, la scuola elementare di Via Cabella, nel quartiere Baggio, a Milano, che dopo essere stata chiusa per problemi legati alla struttura è rimasta in stato di completo abbandono per circa vent’anni. Oggi lo spazio è stato riqualificato, ma con la costruzione di un supermercato con annesso un piccolo parco giochi che segue gli orari di apertura del supermercato. Si aggiunge quest’anno – sempre a Milano – il Boschetto di Rogoredo, noto anche come “lo zoo di Milano”, conosciuto da anni come piazza di spaccio e di consumo di sostanze stupefacenti anche da parte di adolescenti.
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