Reperti archeologici in valigia come "ricordini", tradatese denunciata

I ricordi di una vacanza in Sardegna potrebbero costare caro a una turista.

Reperti archeologici in valigia come "ricordini", tradatese denunciata
Pubblicato:
Aggiornato:

Stava rientrando dalla vacanza in Sardegna la 61enne accusata di impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato: in valigia aveva 7 reperti archeologici risalenti anche a 2000 anni prima di Cristo.

Reperti archeologici in valigia, “souvenir” illegali

Al personale della sicurezza aeroportuale che l’hanno fermata al gate dell’aeroporto di Elmas e agli agenti della Polizia di Stato avrebbe spiegato di averli trovati nell’agro di Siddi (un parco naturalistico archeologico sulla civiltà nuragica) e, ritenendoli senza valore, di volerseli portare a casa come souvenir. Una leggerezza ma nessuna volontà di trafugare dei reperti archeologici, tanto che la signora ha dettagliatamente spiegato l’origine di quegli oggetti. Alcuni di quei 7 oggetti nella sua valigia però erano manufatti antichi dei popoli sardi, risalenti anche a 2000 anni prima della nascita di Cristo. E in quanto beni storici, di proprietà dello Stato. per questo D.N., donna 61enne residente a Tradate, è stata denunciata dalla Polizia di Stato.

Manufatti preistorici e romani

Gli oggetti, subito sequestrati, sono stati consegnati alla Sovrintendenza dei beni culturali di Cagliari. Da un primo esame sono risultati essere: un nucleo di selce con tracce di lavorazione preistorica, una scheggia di selce anch’essa probabilmente di lavorazione preistorica, un frammento di orlo di vaso a forma aperta, presumibilmente neolitico o dell’età del rame, un fondo di vaso lavorato al tornio in ceramica grigia, di età presumibilmente punico–romano, un frammento di ansa di anfora, una pietra al quarzo di alcun valore archeologico e un secondo frammento di anfora.

LEGGI ANCHE: L’archeologia? Una cosa da…giovani!

Seguici sui nostri canali