Cassano

Rapina a mano armata in gelateria a Cassano, arrestato

Entrato nel negozio con mascherina e cappellino aveva puntato la pistola contro la dipendente facendosi consegnare l'incasso della giornata

Rapina a mano armata in gelateria a Cassano, arrestato
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I Carabinieri della Stazione di Cassano Magnago e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Busto Arsizio hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di un 40enne autore della rapina a mano armata in gelateria avvenuta il 30 giugno.

Rapina a mano armata in gelateria, individuato e arrestato

L’uomo, la sera del 30 giugno di quest’anno, con il volto parzialmente travisato dalla mascherina chirurgica e con cappellino da baseball, è entrato all’interno di una gelateria del Comune di Cassano Magnago e, dopo aver aggirato il bancone, si è diretto contro la dipendente puntandole una pistola e chiedendo la consegna della somma in denaro presente all’interno del registratore di cassa e nella cassaforte.

Per assicurarsi la fuga con il cospicuo bottino di tremila euro, le ha anche intimato, sempre minacciandola, di non uscire dal locale magazzino. Tutto è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza.

Le indagini, immediatamente avviate dai Carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno permesso di ricostruire la dinamica e di raccogliere, grazie anche alle testimonianze, circostanziati elementi di prova a carico dell’indagato.

Già in carcere per un'altra rapina

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata ieri mattina, venerdì 12 novembre, presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio dove l’uomo si trovava già ristretto per un'altra rapina: il 40enne aveva colpito con lo stesso modus operandi ed in concorso con un complice in un bar tabacchi di Cardano al Campo. Era la sera del 2 maggio quando, dopo aver fatto irruzione all’interno del bar, i due avevano minacciato armati di coltello gli avventori dell’esercizio pubblico, prendendo alla cassiera l’incasso della giornata (1.500 euro) per poi darsi alla fuga.

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