Saronno

Morte Brasca, a giugno la sentenza dell'Appello Bis a Cazzaniga

Nel corpo dell'81enne, deceduto nel 2014, erano state trovate tracce del "Protocollo Cazzaniga"

Morte Brasca, a giugno la sentenza dell'Appello Bis a Cazzaniga
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La decisione della Corte d'Assise d'Appello è attesa a fine giugno: sul tavolo la morte dell'81enne Domenico Brasca e il ruolo, nel decesso, dell'ex viceprimario dell'ospedale di Saronno Leonardo Cazzaniga.

Appello bis per la morte di Domenico Brasca

Domenico Brasca morì a causa del "protocollo Cazzaniga", come sostenuto dall'accusa, oppure no? A giugno la decisione nel processo di Appello bis, che dovrà stabilire se via sia stato o meno un legame fra i farmaci trovati nel corpo dell'81enne, deceduto nel 2014 nella sua casa di Rovello Porro dopo esser "passato" dal Pronto Soccorso di Saronno, e da Cazzaniga.

Un canovaccio simile a quello già visto negli anni per tutte le morti imputate all'ex medico: i farmaci somministrati, costituenti il cosiddetto "Protocollo Cazzaniga", furono determinanti per la morte? O furono delle somministrazioni "palliative", benchè somministrate fuori dai dettami previsti per quel tipo particolare di cure?

In aula nei giorni scorsi medici e periti hanno sostenuto, chi per sè, le diverse versioni. Gaetano Iachipino, medico legale all'epoca dell'incidente probatorio, non ha avuto dubbi nel dire che i farmaci rilevati nel corpo, e non indicati nella cartella clinica firmata da Cazzaniga, "hanno sicuramente giocato un ruolo decisivo nell'exitus del paziente". Di contro, l'ex anestesista e specialista in palliative Furio Zucco è stato dell'avviso opposto: quei farmaci, secondo lui, non avrebbero "accelerato l'agonia" di Brasca.

Prossima udienza il 30 maggio, con il Procuratore Generale Nanni e le parti civili. Il 27 giugno la sentenza.

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