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Misinto sarà Comune frontaliere

Chiesta una nuova misurazione all’Istituto Geografico Militare di Firenze, la distanza dalla Svizzera è di 17 chilometri.

Misinto sarà Comune frontaliere
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Da qualche settimana Misinto è un po’ più vicino alla Svizzera. La “scoperta” è stata ufficializzata proprio sul sito del Comune a seguito di una nuova misurazione effettuata dagli organi competenti.

Misinto diventa un comune frontaliere

«Una notizia non certo di poco conto, visto che la risoluzione afferma che se sei residente a meno di 20 chilometri dalla Svizzera vieni riconosciuto come frontaliere, con tutte le conseguenze del caso. In particolar modo, con lo status di frontaliere, c’è la possibilità di avere una tassazione differente rispetto al fatto di abitare a Misinto e lavorare in Svizzera come è successo finora. Si ha diritto in sostanza a una tassazione agevolata, rispetto ad avere una doppia tassazione ed essere così penalizzati», spiega il sindaco  Matteo Piuri.

Interpellato l’Istituto Geografico Militare di Firenze

Il primo cittadino ha dato seguito a una battaglia di un cittadino misintese che lavora in Svizzera, rivolgendosi insieme al suo gruppo di maggioranza agli organi competenti. In particolar modo, all’Istituto Geografico Militare di Firenze. «Dalla loro misurazione si evince che la distanza del limite comunale dal confine di Stato, misurata per via aerea, è pari a 17.088 metri». Proprio per questo motivo «I cittadini interessati dovranno rivolgersi ai propri consulenti tributari affinchè gli stessi provvedano all'applicazione della corretta imposizione fiscale che, sulla base della risoluzione n. 38/E, risulta più favorevole rispetto al regime applicato sinora», ribadiscono i tecnici comunali.

Procedure complicate

Lo stesso Piuri non vuole fare al momento voli pindarici, sottolineando ancora una volta la difficoltà riguardante questo tema. Sia per il Comune che per i singoli cittadini. «Non si tratta di procedure facili e, almeno inizialmente, ognuno dovrà portare avanti la battaglia per proprio conto. Da parte nostra, però, ci siamo già impegnati a lavorare per avere linee chiare e chiedere se sono dovuti anche a noi questi ristorni».

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