"Ci fanno sentire inutili"

Lo sfogo dei titolari dell’Albert dopo un anno di stop: “Ci siamo proposti per un centro vaccinale ma la nostra offerta è caduta nel vuoto”

Con l'eccezione della breve parentesi estiva, le discoteche sono chiuse da un anno. Ed ora anche il "no" agli spazi per le somministrazioni dei vaccini

Lo sfogo dei titolari dell’Albert dopo un anno di stop: “Ci siamo proposti per un centro vaccinale ma la nostra offerta è caduta nel vuoto”
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Dopo un anno di stop a causa delle restrizioni dovute alla pandemia è arrivato, durissimo, lo sfogo dei titolari dell’Albert Club di Fino Mornasco: “Abbiamo proposto discoteca e parcheggio per un centro vaccinale ma la nostra offerta è caduta nel vuoto”.

Dopo un anno di stop lo sfogo dei titolari dell’Albert

Fatta eccezione per la brevissima ripresa estiva le discoteche sono chiuse ormai da un anno. Niente aperture e chiusure a singhiozzo: un vero e proprio stop in attesa che l’uragano Covid-19 lasci per sempre il nostro territorio. Una situazione che ha già portato molte realtà del divertimento notturno a darsi per vinte chiudendo per sempre. Non intendono ancora farlo, malgrado le immense difficoltà, i titolari dell’Albert Club di Fino Mornasco, storica discoteca presente sul territorio dal 1971 e vero punto di riferimento per gli amanti del divertimento notturno. Dopo un silenzio prolungato su questa situazione, i titolari hanno deciso di parlare per far comprendere il proprio disagio, soprattutto dopo essere stati scartati come hub vaccinale per il territorio comasco.

Ecco le loro parole dopo aver letto di una discoteca di Trecate che invece avrà questa possibilità:

“L’ennesimo schiaffo. L’ennesima dimostrazione che per molti di quelli ‘lì fuori’ non solo siamo sacrificabili ma, persino, inutili. Abbiamo dovuto sopportare la chiusura forzata delle nostre attività, lasciare a casa amici che lavorano con noi da sempre sapendo che sarebbe stato un duro colpo per loro e per i loro figli che, spesso, abbiamo visto nascere. E’ ‘per il bene di tutti’ dicevano.

Abbiamo subito gli insulti di chi, per colpa di pochi stupidi, ha additato il nostro settore come il responsabile dei contagi di questa estate e non abbiamo detto nulla pur sapendo che le colpe erano altrove. Siamo stati il capro espiatorio perfetto per quelle stesse Istituzioni che si sono dimenticate di noi: ‘Dovete stare chiusi!’, ‘Per il bene di tutti’ continuano a dirci. Ma nonostante che siamo chiusi, ormai da un anno, la gente continua ad ammalarsi e morire.

E così ,come tanti locali in tutta Italia, anche Albert ha messo a disposizione i suoi 5600 metri quadrati di parcheggio e 2500 metri quadrati di superficie da adibire a centro per le vaccinazioni proprio perché nessuno, meglio di noi, desidera che tutto possa tornare presto alla normalità lasciandoci questa brutta pagina di storia alle spalle. Che quegli stessi spazi che hanno visto i sorrisi di migliaia, milioni di persone in questi 50 anni, potessero essere utili proprio ‘per bene di tutti’ ci è sembrato giusto, quasi naturale.

Ma per gli organi competenti evidentemente no: la nostra offerta è caduta nel vuoto rafforzando quella immagine di inutilità che una parte del giornalismo, della politica e dell’opinione pubblica vuole attribuire al nostro settore. Facciamo i nostri complimenti ai colleghi del Celebrità di Trecate e soprattutto a chi ha permesso che il loro locale possa contribuire al piano vaccinale nazionale.

Incassiamo anche questa così come abbiamo fatto con il resto.
Albert è forte ed è lì da quasi mezzo secolo.
Aspetterà, con pazienza, di vedere altre migliaia, milioni di sorrisi”.

Foto: Albert Club

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