Sicurezza

Le forze dell'ordine comasche nel Parco Pineta per ricostruire la "mappa dello spaccio"

Tra martedì e mercoledì controllati 8 ettari di bosco e localizzati una decina di bivacchi usati da pusher e clienti

Le forze dell'ordine comasche nel Parco Pineta per ricostruire la "mappa dello spaccio"
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Continuano le azioni di polizia a contrasto dello spaccio nei boschi del Parco Pineta, anche sul fronte comasco dell'area protetta.

Controlli nei boschi per ricostruire la "mappa dello spaccio"

La Compagnia Carabinieri di Cantù, nel corso degli ultimi giorni ha proseguito con un attento pattugliamento delle aree boschive usate come luogo di spaccio, impiegando pattuglie a piedi nei boschi e controlli nelle zone di arrivo e partenza dei consumatori, con l’ausilio di un elicottero del 2 NEC di Orio al Serio (BG).

In particolare, nei giorni di martedì e mercoledì l’attività, coordinata dall’elicottero dal Capitano Christian Tapparo, Comandante della Compagnia e a terra dal Luogotenente Renato Marcone, sottordine presso la Stazione Carabinieri di Appiano Gentile, ha visto impiegate una serie di pattuglie composte da quattro militari che hanno passato al setaccio e sono state interessate le zone di spaccio comprese nel territorio delle Stazioni Carabinieri di Appiano Gentile e Lurate Caccivio.

Le pattuglie della Stazione Carabinieri di Appiano Gentile si sono invece concentrate nella zona di Pian Bosco compreso nel Parco Pineta, dove sono stati controllati circa 8 ettari di terreno boscoso, geolocalizzando e smantellando una decina i bivacchi di varie dimensioni.

Caccia alle postazioni e ai clienti

Lo scopo dei controlli nei boschi è quello di smantellare le “infrastrutture“ usate per lo spaccio, mentre il personale in servizio sulle principali vie di comunicazione e presso le stazioni ferroviarie ha il compito di identificare potenziali clienti e spacciatori, in modo da creare una “mappa dello spaccio” e dare un volto a clienti e fornitori di stupefacenti, ricorrendo anche all’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza con programmi informatici all’avanguardia che permettono l’identificazione dei volti partendo dalle fotografie.

I controlli andranno avanti in modo sistematico e continuo, con l’impiego di personale in divisa ed in borghese, con attività preventive, repressive e investigative.

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