Lavoratori deportati a Mauthausen: commemorazione in Franco Tosi

In qualità di oratore ufficiale dell’assemblea, ci sarà anche Mariapia Garavaglia, presidente nazionale dei Partigiani cristiani.

Lavoratori deportati a Mauthausen: commemorazione in Franco Tosi
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Lavoratori deportati a Mauthausen: sabato 10 gennaio la commemorazione in Franco Tosi.

Lavoratori deportati, commemorazione e corteo

Commemorazione in fabbrica e corteo cittadino per i lavoratori della Franco Tosi deportati a Mauthausen durante la Seconda guerra mondiale. L’appuntamento è per venerdì 10 gennaio nello stabilimento della storica azienda legnanese. Alle 8.30 i dipendenti interromperanno il lavoro per un minuto e alle 9.30, nel magazzino centrale, si terrà l’assemblea dei lavoratori. Interverranno un rappresentante della Rsu, gli studenti delle scuole secondarie di primo grado legnanesi. In qualità di oratore ufficiale dell’assemblea, ci sarà anche Mariapia Garavaglia, presidente nazionale dei Partigiani cristiani (già ministro della Sanità del Governo Ciampi dall’aprile 1993 al maggio 1994, e prima ancora sottosegretario, sempre alla Sanità, per i governi De Mita e Andreotti). Seguirà il corteo per le vie cittadine, con deposizione di corone al cippo che ricorda i lavoratori della ex Comerio deportati nei campi di sterminio, al monumento dei partigiani in piazza 4 Novembre e al campo dei deportati nei campi di sterminio nazisti e dei partigiani al cimitero di corso Magenta. Qui la manifestazione si concluderà con l’intervento del presidente dell’Anpi Legnano Primo Minelli.

Ecco chi erano i nove operai rastrellati dai nazisti e finiti nel lager

La commemorazione è promossa dai sindacati dei metalmeccanici e dall’Anpi, che da decenni tengono viva la memoria dei nove lavoratori della Franco Tosi che furono arrestati e deportati nel campo di concentramento nazista di Mauthausen. Si tratta di Pericle Cima, Alberto Giuliani, Carlo Grassi, Francesco Orsini, Angelo Santambrogio, Ernesto Luigi Venegoni, Antonio Vitali, Paolo Arturo Cattaneo e Natale Morandi. I deportati facevano parte di un gruppo di circa 60 operai rastrellati dalle SS e dai fascisti dopo una mobilitazione nello stabilimento, provocata dall’intransigenza della direzione in una trattativa sindacale (per l’equiparazione dei salari a quelli di altre fabbriche lombarde e l’aumento della razione di pane). Intervenendo con la forza, i tedeschi speravano anche di mettere fine all’ondata di scioperi iniziata nel marzo del 1943. Dopo il trasferimento nel carcere milanese di San Vittore, nove persone (quasi tutte appartenenti alla Commissione interna) vennero mandate prima nel campo di concentramento di Fossoli (in Emilia), poi a Mauthausen ( l’11 marzo 1944), con la “classificazione” di prigionieri politici. Sette di loro morirono di fame e per le conseguenze di malattie e lavoro forzato.
Legnano li ricorda dal 1945, alla presenza di tutte le autorità, con una cerimonia nella fabbrica, un corteo al monumento ai caduti e al cimitero. Venerdì 10 si rinnoverà una tradizione che dura da 76 anni.

 

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