Tradate

L’agente Lucca prosciolto dall’accusa di diffamazione

Venerdì la sentenza di archiviazione comunicatagli dal suo legale mentre era in pattuglia nel Parco Pineta

L’agente Lucca prosciolto dall’accusa di diffamazione
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Il consigliere comunale della lista civica Uniamo Grandate, Dario Lucca, è stato prosciolto ieri in via definitiva dall’accusa di diffamazione aggravata lanciata dall'ex sindaco Luraschi perchè "non ci sono elementi per sostenere l'accusa in giudizio". La sentenza d'archiviazione è stata comunicata all'agente di Polizia locale di Tradate venerdì pomeriggio mentre era in servizio e la felicità è stata condivisa con i colleghi.

Lucca prosciolto, procedimento archiviato

L’agente di Polizia locale a Tradate e consigliere comunale a Grandate prosciolto dall'accusa di diffamazione. Il procedimento era partito dalla denuncia dell'ex sindaco Monica Luraschi  del 29 settembre 2020. Sotto accusa un post Facebook nella pagina del gruppo Semi di Grano nel quale si parlava di una mozione di indirizzo politico per il ritiro della delega ai rapporto con le istituzioni assegnata in quel periodo proprio al consigliere Luraschi. Mozione che era stata respinta dal Consiglio e alla quale seguì la denuncia per diffamazione firmata dall'ex sindaco.

Nella mattinata di giovedì 11 novembre si è svolta a porte chiuse l'udienza in camera di Consiglio davanti ai gip del tribunale di Como, Carlo Cecchetti.

Venerdì la sentenza del Giudice delle indagini preliminari Guido Cecchetti  ha rigettato le accusa a carico di Lucca e dei colleghi consiglieri accogliendo la richiesta di archiviazione in quanto "non sono stati raccolti elementi idonei  a  sostenere l'accusa in giudizio  e non essendovi alcune istruttorie  da colmare".

"Riconosciute buona condotta e libertà di espressione politica"

Lucca ha ricevuto la notizia di archiviazione del procedimento penale apertosi un anno fa venerdì, mentre era in servizio al Comando di Tradate e stava svolgendo controlli di pattugliamento nel parco Pineta.

“Non posso che essere soddisfatto dell’esito del procedimento che conferma la buona condotta in sede politica. Se esprimere una critica politica equivale a ricevere una denuncia-querela per diffamazione, significa  che non siamo più in uno stato di diritto ma nell’anarchia più totale. Tesi confermata dal giudice che ha riconosciuto la libertà di parola e di pensiero, soprattutto ad un consigliere comunale, per di più di minoranza.  Non sono un consigliere che scalda la sedia, ma cerco di svolgere al meglio il mio ruolo ”.

"Così non funziona"

A margine, Lucca non nasconde alcune riflessioni:

"Nell’esercizio delle mie funzioni in passato sono stato ridicolizzato, insultato e minacciato di morte. Denunce  fatte ormai diversi anni ma svanite nel nulla, nonostante i solleciti all'autorità giudiziaria se n'è persa traccia. Ho sempre rispettato e atteso il verdetto dei giudici, ma sono sempre più convinto che la Giustizia vada riformata e per questo proprio da consigliere comunale ho firmato i referendum promossi dalla Lega e dal Partito radicale".

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