Saronno-Rovello

"La morte di Greselin ultimo episodio di una strage assurda. Finora solo risposte timide e inadeguate"

FIAB Saronno Ciclocittà: "La velocità è tra le prime cause di incidenti, ma appena qualcuno propone di ridurla si scatena una campagna denigratoria. Serve un cambio di mentalità"

"La morte di Greselin ultimo episodio di una strage assurda. Finora solo risposte timide e inadeguate"
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Ancora una volta, tristemente, si torna a parlare di sicurezza stradale dopo una tragedia. La morte di Paola Greselin, avvenuta ieri mattina (lunedì 16 gennaio) a causa di un incidente lungo la via fra Saronno e Rovello, ha riacceso il dibattito sulle sicurezza di quella strada, già teatro di un altro lutto nel recente passato e di tutte quelle percorse giornalmente da automobilisti, ciclisti e pedoni.

Nell'esprimere il proprio cordoglio alla famiglia, FIAB Saronno Ciclocittà torna a chiedere un cambio di mentalità in chi rappresenta le istituzioni, ma, soprattutto, negli stessi cittadini.

FIAB Saronno: "Ultimo episodio di una strage che continua a insanguinare le strade"

Riportiamo di seguito il comunicato stampa di FIAB Saronno Ciclocittà:

"Lunedì 16 gennaio, mentre in bicicletta percorreva la via tra Saronno e Rovello P., Paola Greselin di 62 anni è stata investita da un'automobile e ha perso la vita.

Esprimiamo alla famiglia tutto il nostro cordoglio.

La morte di Paola Greselin non è che l'episodio più recente di una strage che continua ad insanguinare le strade italiane e a gettare nella disperazione centinaia di famiglie.

A fronte di questa strage assurda, le reazioni di Governi e Amministrazioni locali, che dovrebbero operare per garantire la sicurezza di chi circola per le strade, sono, a dir poco, timide e inadeguate.

Non solo, ma ogniqualvolta qualcuno propone di introdurre misure di limitazione della velocità , come ad esempio il limite di 30 km orari nei centri urbani, si scatena una campagna denigratoria, per non dire di odio, verso tali proposte, nonostante tutte le evidenze che dimostrano come, limitando la velocità dei veicoli, diminuisce il rischio di incidenti gravi o mortali.

Eppure, nella vita quotidiana, alla maggior parte delle persone capita di spostarsi, vuoi in automobile, vuoi a piedi, vuoi in bicicletta o con i mezzi pubblici. E anche chi predilige l'uso dell'automobile avrà probabilmente genitori, figli, parenti, amici, che si spostano a piedi o in bicicletta, e che quindi sono potenzialmente a rischio. Senza dimenticare che la velocità, (assieme alla distrazione) è la causa principale degli incidenti gravi o mortali anche tra gli automobilisti.

E allora, non ha alcun senso dividersi tra categorie artificiose: automobilisti contro ciclisti o altri, quando tutti siamo a rischio nel momento in cui ci mettiamo per strada, a prescindere dal mezzo che utilizziamo.

In queste ore sta circolando in rete un video di qualche tempo fa "Ti sei mai chiesto quali sono le conseguenza di un urto?", a cura di ACI - Automobile Club d'Italia, che mostra i diversi effetti dell'impatto di un'automobile rispettivamente a 30 km e 50 km orari. Ci auguriamo sia il segno che la mentalità stia, seppur lentamente e faticosamente, cambiando e che un giorno sarà possibile circolare per le strade avendo ridotto al minimo i rischi di incidenti gravi.

FIAB - Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, assieme a molti altri soggetti, continuerà a battersi e ad impegnarsi presso tutte le sedi competenti, per far si che la morte di Paola Greselin e di tanti altri non  sia avvenuta invano".

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