Sentenza

La Lega condannata dalla Cassazione

La Cassazione respinge il ricorso della Lega. Nel 2016, parlando di clandestini e non di profughi, fu commesso un reato a Saronno

La Lega condannata dalla Cassazione
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Nei manifesti avevano usato il termine "clandestini" e non quello di "profughi". Una differenza non da poco tanto che la Corte di Cassazione ha condannato la Lega

La condanna della Lega (all'epoca dei fatti Nord)

La vicenda risale al 2016 quando era previsto l'arrivo a Saronno di 135 profughi che sarebbero dovuti essere alloggiati nell'ex sede del liceo Grassi. Una vicenda che sollevò tante polemiche con la Lega che affisse per la città una serie di cartelli in cui però, per manifestare il proprio dissenso, anziché parlare di profughi o richiedenti asilo, utilizzò il termine clandestini.
Una scelta che non passò inosservata e che spinse diverse associazioni a presentare denuncia ritenendo che non si trattava di una libera espressione del pensiero politico, ma di una espressione discriminatoria. Una tesi accolta dai giudici della Suprema Corte che hanno rigettato il ricorso presentato dalla Lega (saronnese e nazionale) contro le condanne di primo e secondo grado

Le reazioni dei denuncianti

“La sentenza, benché riferita a una vicenda di anni fa, dice molto anche alla politica di oggi  -  commenta l’avvocato Alberto Guariso che, con l’avvocato Livio Neri, entrambi di ASGI, ha difeso le associazioni – E in particolare sulla inaccettabile consuetudine di continuare a usare il termine “clandestini” per coloro che  arrivano sul nostro territorio, comunque arrivino, per cercare protezione: persone con una dignità da rispettare  e non clandestini".
Si conclude così il comunicato stampa delle associazioni ASGI e Naga sulla sentenza per l'affissione di manifesti, sotto il governo Fagioli della città, in cui affermavano di non volere a Saronno i richiedenti asilo, definiti offensivamente "clandestini".
"È una soddisfazione per noi di Attac Saronno, che, insieme ad altri cittadini e cittadine solidali, segnalammo ad ASGI la comparsa di tali manifesti in città e, con l'invio di fotografie, aprimmo di fatto la strada al processo, che abbiamo vinto. Una sentenza importante ed attuale, perché ribadisce il tema della dignità delle persone che si spostano nel mondo in fuga da pericoli o in cerca di un futuro meno indegno da quello che il capitalismo globale e i suoi governanti del Nord del mondo hanno riservato loro.  Importante di questi tempi, in cui la ferocia politica delle destre (cui le pessime scelte dei governi nazionali di centrosinistra aprirono la strada) si scatena pesantemente contro queste persone. Come cittadini saronnesi per i diritti dei migranti, non avevamo bisogno di questa conferma per sapere che i politici locali di destra e centrodestra, inclusi i cosiddetti "moderati" siano personaggi squalificati anche umanamente da episodi come questo. Tuttavia non possiamo dimenticare che Attac Saronno chiese sin dal suo insediamento all'amministrazione Airoldi di segnare la discontinuità con i pessimi predecessori, compiendo alcune scelte di campo, tra cui la riapertura dello sportello anagrafico dedicato alle pratiche dell'immigrazione e, soprattutto, il rientro di Saronno nel Sistema nazionale di accoglienza ex Sprar, al fine di garantire accoglienza e integrazione dignitosa a chi riesce ad approdare incolume in Italia. Nulla di tutto questo ci sembra essere stato fatto. E siamo ben oltre la metà del mandato di questa amministrazione. Cosa aspettiamo? Chissà se arriverà mai una risposta..."
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