Vaccini

La corsa dei vaccini nell'Insubria: i dati delle nostre Asst e le prossime fasi

A rischio l'inizio secondo calendario della "Fase 1b" con ultra 80enni, forze dell'ordine e liberi professionisti della sanità. Dita incrociate per AstraZeneca

La corsa dei vaccini nell'Insubria: i dati delle nostre Asst e le prossime fasi
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Il rallentamento delle forniture annunciato da Pfizer, che continuerà almeno fino a settimana prossima, ha costretto a ridurre il ritmo delle somministrazioni di vaccini anche nel territorio dell'Insubria.

Vaccini nell'Insubria: raggiunte le 30mila somministrazioni

29.036 dosi di vaccino anti-Covid somministrate complessivamente nelle Asst Sette Laghi, Lariana e Valle Olona, 455 le persone che fino ad ora hanno ricevuto la seconda dose. Continuano a crescere i numeri delle vaccinazioni eseguite dalle strutture ospedaliere del territorio di Ats Insubria. Numeri che vedono Asst Lariana avanti con 10.755 dosi inoculate e 206 persone vaccinate (quindi che hanno ricevuto anche la seconda dose), seguita dalla Sette Laghi con 10.079 dosi e 185 persone vaccinate e dalla Valle Olona co 7.747 dosi e 64 vaccinati.

vaccino covid
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Taglio delle dosi: priorità ai richiami

Numeri che continueranno ovviamente a crescere ma ad un ritmo ridotto a causa della riduzione delle dosi annunciata da Pfizer, uno dei due fornitori dei vaccini ad oggi autorizzati (questo e Moderna) e comunque il principale.

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Come indicato da Regione e Ministero, vista appunto la carenza di forniture ci si concentrerà sui richiami così da assicurare la copertura vaccinale a chi ha già ricevuto la prima dose. Scelta obbligata che, come ha spiegato il Direttore Sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso, potrebbe costringere a tardare di almeno una settimana l'inizio della "Fase 1 b" della campagna, quella rivolta a ultra 80enni, forze dell'ordine e liberi professionisti della sanità ad esempio.

Speranza in AstraZeneca

Fase 2 che a potrebbe partire a inizio marzo. Tutto dipenderà dalla decisione dell'Ema a fine mese sul vaccino AstraZeneca, quello su cui l'Italia ha puntato di più e che non ha le difficoltà di stoccaggio e conservazione degli altri due prodotti. Ci si aspetta a livello nazionale l'arrivo (previa autorizzazione) di 16 milioni di dosi entro fine marzo, sufficienti a vaccinare 8 milioni di persone.

In vista della seconda fase Ats sta continuando a lavorare per arrivare pronta alla vaccinazione di massa.

"Il punto cruciale è vedere quanto vaccino arriva  ha spiegato - Il Commissario Arcuri ha annunciato che anche settimana prossima Pfizer ridurrà del 20% la fornitura e questo ci pone dei problemi perchè è fondamentale garantire il richiamo dei già vaccinati. Questo potrebbe far slittare di una settimana l'inizio della Fase 1b, come comprensibile. Meno comprensibile è perchè Pfizer non rispetti gli impegni.

Altri Paesi come il Regno Unito hanno scelto di allungare fino a 40 giorni il tempo tra le dosi, o fare il richiamo con un vaccino diverso da quello della prima. Non sono soluzioni che in Europa e in Italia si intende percorrere: il vaccini sono autorizzati sulla base di determinati studi, non si dovrebbe uscire da quelle indicazioni.

Ci auguriamo che il 29 l'Ema approvi AstraZeneca, a quel punto potremo finalmente respirare e iniziare la Fase 2 usando strutture molto grandi come il Terminal 2 di Malpensa e una o due soluzioni allo studio in territorio comasco, che possano permettere di eseguire 5-6mila vaccinazioni giornaliere come a Malpensa o 2-2500 in ciascuno dei punti comaschi".

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