Incidente mortale sul lavoro a Lissone, i sindacati: "Continuiamo a morire, non è accettabile"
Cordoglio delle sigle sindacali, grido di dolore della Cgil: "Nonostante il Covid e la riduzione di ordini e ore è il secondo che perde la vita in Monza e Brianza"

L'ennesimo incidente mortale sul lavoro avvenuto ieri a Lissone, in cui ha perso la vita il 53enne di Lazzate Fabrizio Iozzo, riaccende i riflettori sul problema della sicurezza al lavoro, soprattutto nel settore legno.
Incidente mortale sul lavoro a Lissone, il cordoglio dei sindacati
"Apprendiamo con dolore e preoccupazione la notizia del decesso del lavoratore nella ditta Cleaf di Lissone. In merito alla dinamica, attendiamo gli accertamenti delle forze dell’ordine. Ci stringiamo al dolore della famiglia, faremo di tutto per aiutarla in questo difficile momento”". Così, si esprimono così, in maniera unitaria, si esprimono le organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Monza e Brianza dopo l'incidente mortale di ieri a Lissone costato la vita al 53enne Fabrizio Iozzo.
La Cgil: "Non è più accettabile"
Più duro Giulio Fossati, della segreteria Cgil di Monza e Brianza:
"Anche questa volta dobbiamo piangere uno dei nostri, un operaio, di un’azienda del legno. È Fabrizio Iozzo e viveva a Lazzate con la moglie e due figli. Aveva 53 anni e lavorava alla Cleaf da 15 anni. Nonostante il Covid e la riduzione generale degli ordini e delle ore lavorare, è il secondo morto sul lavoro nella provincia di Monza, oltre ai quattro deceduti per Covid. Continuiamo a ferirci e morire, cercando di garantire una vita degna alle nostre famiglie, è una cosa non più accettabile. Esprimiamo la massima fiducia nelle autorità che stanno accertando gli eventi e chiediamo venga fatta chiarezza nel più breve tempo possibile. Lo dobbiamo a Fabrizio e alla sua famiglia, per la quale la Cgil si mette a totale disposizione".