Il sindaco di Solaro si racconta: «Mio padre mi ha ispirata, l’amalgama la nostra forza»
Nilde Moretti stempera con una battuta le difficoltà del ruolo di primo cittadino.

Nilde Moretti a quasi un anno e mezzo dalla sua elezione si racconta.
Il sindaco parla della sua esperienza in Comune
«Avendo avuto l’esempio di mio padre, anche lui primo cittadino a tempo pieno, sapevo che l’impegno di sindaco non sarebbe stato una passeggiata. Certo, quando poi lo vivi in prima persona…». Nilde Moretti stempera con una battuta le difficoltà del ruolo di primo cittadino a circa un anno e mezzo dalla sua elezione. 36 anni compiuti lunedì 1° giugno, non nega che suo padre Renzo sia stato un esempio fin da piccola: «Certo, anche se da donna l’impegno è ancora maggiore. Il periodo che stiamo vivendo, poi, non è dei migliori al di là del Coronavirus. È stato fin da subito un anno intenso, ma proprio per questo sembra che sia volato».
Oneri e responsabilità, ma anche onori. Che Nilde Moretti ha vissuto durante i 365 giorni seguiti al suo insediamento. «La cittadinanza ha recepito che la linea di pensiero di Insieme per Solaro era molto simile a quella che ha caratterizzato l’amministrazione del paese nel corso degli ultimi anni. L’impegno per il sociale, la famiglia, l’integrazione, sono tutti aspetti che abbiamo cercato di salvaguardare anche con il nostro gruppo. Che, in parte, era nuovo e alla prima esperienza in politica. Devo dire che l’amalgama è riuscito e proprio la nostra unione d’intenti è stato l’aspetto più importante che ci ha permesso di far fronte alle fatiche e alle difficoltà. La nostra unità è la componente principale, per andare tutti nella stessa direzione».
Quanto successo poi negli ultimi mesi, a livello globale, è stato ovviamente uno tsunami inimmaginabile. «Nei primi sei mesi avevamo impostato tutto quello che volevamo fare con l’inizio del nuovo anno, ma nessuno si sarebbe immaginato uno scenario simile. Nel 2020 è cambiato tutto, abbiamo dovuto accantonare il nostro programma per far fronte a nuove priorità. C’era un’emergenza seria da gestire e anche in questo caso la priorità è andata alle fasce più in difficoltà. Ora c’è un piccolo spiraglio per provare a tirare un sospiro di sollievo. Speriamo proprio di poter ricominciare».
(La Settimana di Saronno venerdì 5 giugno)