Malnate

Il saluto del sindaco al nuovo Prevosto di Malnate

Il sindaco Bellifemine: "La consegna della parrocchia ad un nuovo parroco è un momento importante per la vita della comunità religiosa: dal suo lavoro, dalla sua capacità e, soprattutto, dal suo spirito missionario dipende la crescita spirituale dei fedeli e la vita stessa della chiesa locale"

Il saluto del sindaco al nuovo Prevosto di Malnate
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Ieri, domenica 14 novembre, don Giuseppe Lazzati ha assunto l'incarico di nuovo Prevosto di Malnate, dopo 15 anni alla guida della parrocchia e della comunità di Gorla. Il discorso di benvenuto del sindaco Irene Bellifemine.

Malnate saluta il suo nuovo Prevosto

Pubblichiamo di seguito il discorso del sindaco di Malnate Irene Bellifemine, a benvenuto del nuovo prevosto della comunità cittadina don Giuseppe Lazzati.

A nome della Comunità malnatese che mi onoro di rappresentare e certa di interpretare i sentimenti di tutti i concittadini rivolgo a Lei, caro Don Giuseppe, il mio più sincero saluto di Benvenuto e l’ augurio di trovare fruttuosa la sua missione pastorale a Malnate che inizia ufficialmente oggi.

Il suo arrivo è già apparso fruttuoso in queste poche settimane di permanenza nella nostra comunità vista la capacità, che ha subito dimostrato, di saper coinvolgere ed aggregare.

Sono sicura che, non sarà stato semplice, il saluto, dopo 15 anni, ai parrocchiani di Gorla e lo dimostra la presenza qui oggi dell’amico Sindaco Vittorio Landoni che ringrazio e di molti cittadini, della parrocchia che ha salutato, che si uniranno a noi nella cerimonia di ingresso.

Come avrà avuto modo di notare la nostra comunità è ricca e variegata e nel suo complesso mostra diverse peculiarità, ma alcuni aspetti sono trasversali a molti parrocchiani o cittadini, ovvero la Fede, la voglia di lavorare e la capacità di saper donare.

Capacità di donare soprattutto il proprio tempo o talenti e lo dimostrano le tante associazioni sul territorio (più di 90), o la voglia di fare rete tra istituzioni come ad esempio la creazione del Patto educativo di comunità, le consulte sociali, culturale e sportiva.

Malnate si distingue anche per la capacità di mettersi a disposizione per chi ha bisogno e ne abbiamo avuto prova durante i momenti più bui della pandemia, dove centinaia di persone si sono messe a disposizione per aiutare chi in quel momento soffriva, era solo o semplicemente aveva bisogno della spesa, di un idraulico, di portare il cambio ai parenti in ospedale o di pulire i cimiteri.

Una comunità che si è distinta per aver fatto squadra nell’affrontare la pandemia e che mi auguro sappia fare memoria di quei momenti di unità, di quelle strategie messe in campo, per affrontare le sfide future che sicuramente saremo chiamati a superare siano esse belle o difficili.

La nostra è una città legata alle tradizioni, alla storia, alla fede, e alla figura del parroco che nelle tre antiche parrocchie di Malnate, Gurone e San Salvatore, è sempre stata vista come un indispensabile punto di riferimento, una guida.

Siamo certi che lei, don Giuseppe, saprà rivestire quel ruolo di Buon Pastore di cui abbiamo bisogno ora, che saprà prendersi cura dei suoi fedeli e non solo, che saprà ben inserirsi fra noi.

Ma non le nascondo, caro Don Giuseppe, che troverà subito parecchio da fare avendo raccolto la sfida di rafforzare il legame tra le tre storiche parrocchie, che in certi momenti sanno anche entrare in competizione tra loro, ma si sa la competizione se positiva e ben indirizzata è un valore aggiunto, una strategia per spingere l’obbiettivo sempre più in alto.

Così come sicuramente sarà un valore aggiunto avere al suo fianco Don Alessandro, che se pur giovane, ha dimostrato di essere capace e di avere un grande spirito innovativo e propositivo, che unito all’esperienza di Don Gianpiero, Don Giorgio, Don Paolo che, in vario modo potranno supportarla e stimolarla, saranno i sostegni del suo cammino nella nostra città e per questo li ringrazio.

Ritengo che la consegna della parrocchia ad un nuovo parroco sia un momento importante per la vita della comunità religiosa perché è dal suo lavoro, dalla sua capacità e, soprattutto, dal suo spirito missionario che dipende la crescita spirituale dei fedeli e la vita stessa della chiesa locale.

Avendo presenti queste qualità operative di un parroco e l’arduo compito che si appresta ad affrontare, caro Don Giuseppe, sento l’obbligo morale di ringraziarla. Anzi, di ringraziarla due volte uno per aver accettato di essere il nostro Parroco, il nostro Pastore e due per la pazienza che dovrà mettere in atto con tutti, anche con le istituzioni, nell’affrontare le nuove sfide che ci coinvolgeranno.

Le garantisco che da parte mia, della Giunta, tutti i consiglieri e dipendenti comunali, avrà sempre tutto il sostegno e la collaborazione possibile, nel cercare di remare tutti insieme uniti verso il bene comune.

Siamo sicuri che con Lei potremo instaurare una proficua collaborazione su temi di primaria importanza come la formazione e la crescita sociale, culturale, didattica e civica in particolare dei nostri bambini e bambine e dei nostri ragazzi e ragazze. Sicuramente non mancherà il sostegno e l’intervento in situazioni di difficoltà e di disagio, in adempimento ad una progettualità che si sforza di investire e costruire una solida Comunità che non si dimentica dei più deboli e dei più fragili, ma che, al contrario, si afferma e si rafforza sempre più conviti con la presenza e con l’utile contributo di tutti.

Concludo lasciandole una piccola frase di augurio che ha la presunzione e l’ardire di riassumere anche l’impegno e l’auspicio di tutti noi malnatesi:

Buon cammino Don Giuseppe ma uniti e vicini!

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