Tradate

"Il parco del Pavoni non c'è più": parte la raccolta fondi

La preside Broggi: "Su questi campi sono fiorite amicizie, sbocciati talenti e maturate speranze. La scuola non può permettersi di far fronte al ripristino da sola"

"Il parco del Pavoni non c'è più": parte la raccolta fondi
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Tra i luoghi maggiormente colpiti dalla tempesta di mercoledì mattina a Tradate c’è anche il castello dei pavoniani ed il suo bellissimo parco.

Raccolta fondi per ricostruire il parco del Pavoni

Dopo un primo momento di sconcerto, è apparsa subito chiara la necessità di rimboccarsi le maniche per ripristinare il prima possibile non soltanto uno spazio di gioco e di ricreazione per gli studenti della scuola paritaria Paolo VI, ma un luogo del cuore per tutta la comunità tradatese. Per fare questo però serve l’aiuto di tutti.

"E’ difficile spiegare a parole la devastazione che questa tromba d’aria ha lasciato nella nostra scuola ma soprattutto nei nostri animi - spiega la preside Federica Broggi - Stiamo ancora cercando di valutare i danni alla struttura, quello che è certo è che il nostro bellissimo parco non esiste più. Il vento ha strappato via dal terreno alberi secolari come se fossero foglie di insalata. In queste ore tanti amici ed ex studenti ci hanno offerto il loro aiuto, ma in questo momento serve l’intervento di una squadra di specialisti che ci aiuti a rimuovere le piante abbattute e a ripristinare al più presto la sicurezza del luogo, solo allora potremo accogliere chi vorrà darci una mano per ripristinare il nostro bellissimo parco. Si tratta di un intervento economicamente molto ingente che la scuola non può permettersi di sostenere da sola".

L’istituto pavoniano ha aperto una raccolta fondi e diffuso le proprie coordinate bancarie, inoltre nei prossimi giorni verrà attivata una campagna di crowdfunding su una piattaforma dedicata. Chi lo volesse può fare una donazione al seguente IBAN IT36E0538750580000042449834 con la causale “ricostruiamo dopo la tempesta”.

"Su questi campi sono fiorite amicizie, sbocciati talenti e maturate speranze. Non sappiamo quando i nostri ragazzi potranno tornare ad appropriarsi di questo spazio, per questo chiediamo la collaborazione di tutti, delle istituzioni ma anche dei singoli cittadini che hanno a cuore questo luogo così prezioso".

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