Il naso elettronico contro il tumore alla prostata di Humanitas vince il premio Disruptive Innovation
I primi test hanno avuto una precisione intorno al 90%, contro il 35% dei test diagnostici attuali.
Ricevute le risorse per sviluppare il naso elettronico frutto della collaborazione fra Humanitas e Politecnico di Milano per la diagnosi non invasiva di tumore prostatico.
Un naso elettronico contro il tumore della prostata
Sessantamila euro per sviluppare la tecnologica del “Diag-Nose”, un naso elettronico che possa individuare in maniera non invasiva i tumori alla prostata. Un progetto nato da Humanitas e Politecnico di Milano da ricerche condotte dalla realtà clinica in collaborazione con il Ministero della Difesa Italiana, che hanno consentito di sviluppare un metodo diagnostico per il tumore della prostata attraverso l’olfatto di cani addestrati.
Un’innovazione radicale
Il progetto si è distinto per l’innovazione radicale tra 151 progetti partecipanti a Switch2Product (S2P), il programma che valorizza soluzioni innovative e nuove tecnologie organizzato dal Politecnico di Milano, PoliHub – Innovation District & Startup Accelerator e Deloitte. Un importante riconoscimento a cui è stato corrisposto un finanziamento per supportare lo sviluppo tecnologico ed un percorso di accelerazione di business dedicato. Da 4 anni, infatti, è in corso un’importante sperimentazione tra le due prestigiose istituzioni: un connubio tra scienza e tecnologia, che ha portato al deposito di un brevetto di questo dispositivo, la cui accuratezza diagnostica oggi è pari al 90%.
Il “segreto” è nelle urine
Il responsabile dell’Urologia di Humanitas Mater Domini, dottor Gianluigi Taverna, spiega come funziona il naso elettronico: “Abbiamo sviluppato un metodo di analisi delle urine, rifacendoci all’esperienza condotta ed ancora in corso con il Cemivet ed il Tenente Colonnello Lorenzo Tidu di Grosseto, ed addestrato un naso elettronico in grado di distinguere i soggetti sani dai malati e definire se i malati sono affetti o meno dalla forma aggressiva del tumore che necessita di un intervento immediato”. E i primi risultati sono strabilianti, come spiega il medico-ricercatore di Humanitas Fabio Grizzi: “Ad oggi abbiamo analizzato i campioni di urina di oltre 238 pazienti e stiamo già lavorando per incrementare ulteriormente la numerosità. Il metodo ottenuto ha avuto performance sorprendenti mostrando una sensibilità del 92% ed una specificità del 90% contro quella dei metodi diagnostici attuali che è intorno al 35%”.
Sette anni di lavoro, dai cani alle macchine
Humanitas ha creduto fortemente in questo progetto collaborativo, supportando l’idea di tradurre in una tecnologia gli studi condotti su cani addestrati. Questo progetto, infatti, è frutto di un importante studio scientifico, cominciato nel 2012, condotto da Humanitas con la collaborazione del Centro Militare Veterinario di Grosseto (Cemivet) e patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa. La ricerca ha rilevato come cani rigorosamente addestrati siano in grado di riconoscere un tumore della prostata, semplicemente annusando l’urina delle persone malate. “La scoperta interessante – racconta il dottor Taverna, promotore dello studio – ha riguardato la certezza che il tumore della prostata produca delle sostanze organiche volatili, chiamate tecnicamente “VOCs (Volatic Organic Compaunds specific), che il cane è in grado di riconoscere con assoluta accuratezza. Siamo orgogliosi del riconoscimento ottenuto e ci auguriamo che Diag-Nose diventi presto uno strumento importante di supporto alla pratica clinica”.
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