Saronno

Fuga e schianto in Corso Italia a Saronno, Cattaneo: "Pusher come terroristi"

Secondo il vicesindaco cerianese, dietro quanto accaduto sabato ci sono spaccio e immigrazione clandestina

Fuga e schianto in Corso Italia a Saronno, Cattaneo: "Pusher come terroristi"
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Attimi di paura in Corso Italia a Saronno, e in tanti le immagini degli attacchi terroristici alla Rambla di Barcellona nel 2017 e di Nizza nel 2018. Niente di simile per fortuna ma un inseguimento finito con uno schianto in pieno centro e due arresti sotto gli occhi dei tanti presenti. Per il vicesindaco di Ceriano Laghetto Dante Cattaneo, tutta colpa dell'"immigrazione clandestina".

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Oggi, lunedì 1 febbraio, si terrà il processo per direttissima ai due occupanti che sabato sera, forzando un posto di blocco, hanno tentato la fuga a folle velocità in Corso Italia a Saronno, in pieno centro. Nessun ferito ma solo per pura fortuna. I due a bordo, due trentenni di origine marocchina, dovranno rispondere davanti al giudice di resistenza a pubblico ufficiale. Il vicesindaco di Ceriano Laghetto però non ha dubbi sui legami tra quanto avvenuto e il mondo dello spaccio e della droga.

"I due sono stati arrestati dopo essersi schiantati contro un albero del centro. Quando le auto dei CC sono ripartite a sirene spiegate, la tensione si è sciolta in un lungo applauso dei cittadini - scrive il cerianese in un post su Facebook - A questo plauso io mi unisco: grazie ai Carabinieri di Cesano Maderno, Desio e Saronno e alla Polizia Locale per aver ripulito, ancora una volta, le nostre strade.

L'immigrazione clandestina di questi ultimi anni ha creato una situazione esplosiva con la presenza di giovanissimi marocchini, tunisini e algerini (pregiudicati, senza regole e spesso strafatti di coca), in cerca di facili guadagni con il business della droga. Che come si è visto ieri non colpisce solo chi è vittima di questa piaga, ma ammorba l'intera società. Spero che i due criminali abbiano una pena esemplare, ma ricordiamoci che i principali responsabili sono i loro "mandanti" politici!".
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