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Dopo l’occupazione lampo degli anarchici, chiesta messa in sicurezza dell’area ex Lazzaroni

Il gruppo per Uboldo: "Adesso non è più tempo di attendere. Si faccia subito una ordinanza rivolta ai proprietari".

Dopo l’occupazione lampo degli anarchici, chiesta  messa  in sicurezza dell’area ex Lazzaroni
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L’ex Lazzaroni per una notte è stata la location dell’occupazione temporanea degli anarchici.

Dopo occupazione, si chiede messa in sicurezza

E’ accaduto sabato pomeriggio, quando dalle 16.30, nell’area dismessa si è notato un via vai di persone, poi è comparso anche uno striscione con slogan anarchici. All’alba di domenica l’area è stata abbandonata alla spicciolata dopo una notte di musica e divertimento. A distanza di poche ore da quanto accaduto il gruppo Per Uboldo ripropone la questione della sicurezza dell’ex Lazzaroni e chiede un’ordinanza ad hoc.

Per Uboldo chiede di fare un'ordinanza

«Adesso non è più tempo di attendere. Si faccia subito una ordinanza rivolta ai proprietari per la messa in sicurezza dell’area - dicono dal gruppo - Lo chiediamo, ancora una volta, dopo l’episodio del week-end che ha visto l’area occupata da sabato a domenica da giovani anarchici. Decine di auto in sosta lungo la SS 527 (ossia via IV Novembre) hanno intasato non solo le banchine ma anche il benzinaio accanto al cavalcavia sull’Autolaghi. Esposti sull’edificio gli striscioni con slogan contro gli sgomberi e musica “a palla” per tutta la notte. Questa volta non possiamo chiudere ancora gli occhi o girarci dall’altra parte. Questa volta abbiamo rischiato davvero grosso».

 

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 "Urgente intervenire"

Per il gruppo questa volta l’Amministrazione deve intervenire. Con una ordinanza per costringere i proprietari a mettere in sicurezza l’area, oltre che a ripristinare un minimo di decoro. «Lo abbiamo detto e ripetuto più volte nel corso degli anni. L’Amministrazione intervenga con la proprietà perché questa provveda a sistemare la situazione di degrado e abbandono in cui versa l’area. Una situazione di degrado e abbandono non più sostenibile. Lo abbiamo detto la prima volta il 7 novembre 2019 e da allora sono trascorsi ben 1.049 giorni. Lo abbiamo ripetuto più volte nel corso degli ultimi anni. Ma nulla. La situazione continua a rimanere la stessa. Tutti aspettano il “miracolo” della riqualificazione. E, intanto, quello “scatolone” nero continua a rimanere avvolto da piante ed erbacce posto all’interno di un’area dove crescono erbacce e dove vengono abbandonati rifiuti di ogni genere. E dall’altra parte della strada continua a esserci una piccola discarica a cielo aperto dove, assieme a vecchi televisori, mobili, ombrelli, carcasse di camion e baracche di alluminio, convivono grossi topi che spesso attraversano tranquillamente la strada… Per non parlare del sottopasso pedonale pieno di rifiuti… Non ci bastano più le giustificazioni del sindaco Clerici. Tutti ci auguriamo che il piano commerciale decolli e che finalmente quel brutto scatolone nero assuma una veste accettabile, dignitosa. Ma, mentre speriamo nella riqualificazione, i provvedimenti seri nei confronti della proprietà andavano presi già da tempo. Adesso bisogna prenderli, ora c’è in ballo la sicurezza e su questo non si può scherzare».

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