Dieci decessi alla Focris, è bufera: dalla risottata in piena emergenza ai mancati tamponi
Anche la Cgil Varese chiede di chiarire come l'emergenza sia arrivata nella struttura

Cgil Varese ha scritto al sindaco di Saronno Alessandro Fagioli, al Dg di Ats Insubria Lucas Maria Gutierrez, all'assessore regionale Giulio Gallera e al Dg della rsa Focris Fausto Forti: "Commessi errori e azioni pericolose in piena emergenza".
Decessi alla Focris, la Cgil chiede chiarezza
Dieci morti, la lettera della nipote di un'anziana ospite positiva al Covid deceduta e ora anche quella della Cgil Varese. E' bufera intorno alla Focris, la rsa saronnese, specialmente dopo la risottata del 5 marzo, definita dallo stesso direttore "virusotto", che ha messo da parte qualsiasi cautela e distanziamento anti-contagio.
"Nella struttura sono stati commessi errori e azioni pericolose in un contesto così drammatico come quello in cui tutto il mondo sta vivendo - ha scritto Anna Muggiano della Segreteria Funzione Pubblica della Cgil Varese - Sappiamo che anche dopo il decreto che vietava gli assembramenti, il direttore ha consentito agli ospiti ed al personale di non rispettare tale divieto; infatti ha fatto organizzare anche una risottata, dl lui stesso definita con macabra ironia 'virusotto', permettendo che più persone si trovassero assembrate, senza nessun rispetto delle prescrizioni emanate dal Presidente de Consiglio dei Ministri. Sappiamo che a oggi i decessi dei pazienti sono ormai dieci, per questi ospiti, chi avrebbe dovuto, non ha richiesto di eseguire i tamponi, nonostante ci fossero tutti i presupposti di infezione da Covid 19".
Venti operatori con sintomi
Una situazione che colpisce non solo gli ospiti ma anche gli operatori della Focris: quattro risultati positivi al tampone e 20 a casa con sintomi. Il sindacato aveva quindi chiesto riscontro dei protocolli e delle procedure adottate dalla struttura ricevendo una risposta "generica non esaustiva".
La replica di Forti: "Falsità e strampalate"
Non è mancata la replica di Fortis, il direttore della Rsa, alla lettera della Cgil in cui esordisce affermando che " è difficile compendiare in una pagina tante falsità e affermazioni perlomeno 'strampalate'. Una "contro-lettera" per punti (pubblicata integralmente su La Settimana di Saronno), in cui definisce "senza fondamento" gli attacchi per la risottata, avvenuta invece in piena sicurezza.
Ma la replica arriva anche sui dieci decessi e gli operatori in malattia, che per il direttore non sono legati al Covid:
"È sufficiente consultare le cartelle cliniche degli ospiti per capire che un tumore vaginale in una persona di quasi 97 anni non ha nulla a che vedere con il COVID-19. La consultazione della cartella fa conoscere la verità vera - spiega - Gli operatori tutti sono stanchi e anche impauriti (come tutti noi), c’è chi continua a lavorare e c’è chi dovrebbe 'staccare' per ricaricarsi. Se non si concedono ferie, si ricorre alla malattia denunciando al medico uno dei sintomi descritti dai vari protocolli".
Il servizio completo su La Settimana di Saronno in edicola da venerdì 17 aprile e acquistabile in versione digitale QUI