Uboldo

Dalla scomparsa di Luca in dieci anni donati 800mila euro alla ricerca contro la leucemia

«Davanti al volo in cielo di un bimbo nulla ha più significato se non quello di provare a darne un senso»

Dalla scomparsa di Luca in dieci anni donati  800mila euro alla ricerca contro la leucemia
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Sono passati dieci anni da quel lontano 17 settembre 2011, quando Luca si è dovuto arrendere alla leucemia. Una forma aggressiva, leucemia mieloide acuta, che non gli ha lasciato scampo. Ma in tutto questo tempo lui c’è sempre stato, a fianco di suo padre Andrea Ciccioni, che ha combattuto anche per lui e per tutti quei bambini che, come suo figlio, hanno incontrato sul loro cammino la malattia.

Donati 800mila euro per la ricerca

In questi dieci anni grazie all’associazione «Quelli che con Luca» sono stati donati oltre 800mila euro per la ricerca. Quando Luca si è ammalato era marzo 2010, aveva 9 anni. Subito è partita la corsa per trovare una cura ed è stato immediatamente ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza, dove sin dall’inizio gli spiegarono che sarebbe stata una battaglia lunga e dura. Ma Luca era un ragazzino coraggioso, che si è dimostrato un guerriero affrontando le cure con coraggio e superando i molti ostacoli che ha incontrato lungo il suo percorso. La sua battaglia è andata avanti fino al 17 settembre 2011 quando agli amici è arrivato il messaggio di Andrea Ciccioni: «Ciao, Luca è diventato un angelo».
La sua storia è speciale, ma come lo è quella dei tanti bambini che, come lui, con determinazione e tanta forza si trovano a combattere battaglie durissime. Per questo è nata l’associazione che porta il suo nome, per far sì che dal dolore di una perdita così dolorosa possa nascere un circolo virtuoso di amore e altruismo per contribuire a salvare delle vite.

La testimonianza di Andrea Ciccioni

 

«Davanti al volo in cielo di un bimbo nulla ha più significato se non quello di provare come si dice "a darne un senso" - ha raccontato Andrea - Cosa significa veramente ancora me lo chiedo. L'unica cosa per chi rimane è prenderne la lezione, questo è il vero senso allora, perché possa succedere sempre di meno. La responsabilità di sapere che puoi fare qualcosa, che certi finali puoi cambiarli, puoi e forse devi. O glielo devi, che suona meglio. Il 17 settembre rimarrà sempre una deadline, come si dice ai nostri tempi, della lotta alla leucemia infantile. Rimarrà sempre una deadline di una svolta nel pensare di trasformare la ricerca scientifica sulla leucemia infantile. Rimarrà sempre una deadline per tutti quelli che hanno creduto in qualcosa che non si vedeva ma si percepiva e si sentiva nel cuore. Ecco perché dieci anni fa contava la scelta di esserci. Senza se, senza ma, senza paure. Con l'orgoglio di guardare negli occhi chi ha preferito le parole, a volte fuori luogo, anzi spesso e girare lo sguardo verso i nostri traguardi da raggiungere con fatica, caparbietà, sudore. Con la certezza e la fierezza di chi sa che il proprio sguardo mai si abbasserà se non davanti al quello di un bimbo che non è guarito, per chiedergli scusa». Andrea Ciccioni ci racconta di questi dieci anni, senza aver visto il suo bambino diventare grande, ma con lui sempre accanto, pronto a indicargli la via. «Sono stati dieci anni bellissimi, la nostra associazione ha il carattere di Luca e sono sicuro che sarebbe orgoglioso di me e di tutti noi. Io ci metto tutto me stesso in quello che faccio, glielo devo, è la cosa migliore che abbia fatto. Fondare “Quelli che con Luca” è stata una bellissima follia. E sono certo che mi direbbe che ho fatto bene».

Per il decimo anniversario donati altri 20mila euro

In occasione del decimo anniversario sono stati consegnati altri 20mila euro per la ricerca. La consegna è avvenuta all’oratorio Regina Pacis di Saronno, durante una serata ricca di grande emozione. In quella sede i medici hanno illustrato i progressi, risultato delle ricerche e del lavoro nel laboratorio Tettamenti dell'ospedale San Gerardo di Monza, sostenuto economicamente da «Quelli che… con Luca». Ma l’impegno dell’associazione non si ferma mai. Andrea Ciccioni ha anche illustrato il progetto sui tumori solidi negli Spedali Civili di Brescia, sempre sostenuto dall’associazione uboldese, che sta dando risultati importanti.

 

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