Da Speranza l'ok al coprifuoco lombardo. I numeri che fanno tremare la Regione
Dietro la richiesta i numeri previsti dal Comitato Tecnico Scientifico. Fontana: "Iniziativa simbolicamente importante, non dovrebbe avere delle conseguenze di carattere economico particolarmente gravi"

Dopo aver ricevuto la richiesta portata dal Presidente Attilio Fontana al termine delle riunioni coi sindaci capoluogo e i capigruppo consiliari per un coprifuoco, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha dato il suo ok.
Coprifuoco in Lombardia, l'ok di Speranza
"Ho sentito il Presidente Fontana e il sindaco Sala, lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore". Così il Ministro Roberto Speranza nella tarda serata di ieri ha risposto a chi gli chiedeva un parere sulla proposta di coprifuoco in Lombardia, avanzata dal presidente lombardo dopo le riunioni coi rappresentanti regionali e territoriali. Proposta che prevede l'attivazione di un coprifuoco su tutto il territorio regionale da giovedì, dalle 23 alle 5, e lo stop ai centri commerciali nel fine settimana.
Fontana: "Iniziativa simbolicamente importante senza conseguenze economiche"
Fontana è intervenuto a Quarta Repubblica su Rete 4: "Credo sia opportuno prendere un'iniziativa come questa che è simbolicamente molto importante - ha dichiarato - ma non dovrebbe avere delle conseguenze di carattere economico particolarmente gravi, senza però lasciare che la situazione peggiori. Ho sempre sostenuto che l'Italia non si può permettere un lockdown, dal punto di vista economico ma anche psicologico. Dobbiamo evitarlo, dobbiamo trovare la strada migliore per evitarlo".
I numeri che fanno tremare la Lombardia
Ma cosa sostiene l'ipotesi, e la richiesta, di un coprifuoco su tutta la Regione, da Milano dove la situazione per ammissione della stessa Ats "è critica", a Sondrio, tra le province meno colpite? Ci sono tantissimi nuovi casi (a fronte di circa 30mila tamponi al giorno), ma che per la stragrande maggioranza richiedono solamente l'isolamento domiciliare; i pazienti in terapia intensiva sono in crescita, ma ben lontani dalla fase più critica (oggi sono 113, ad aprile 1381), così come i ricoverati in Medicina (645 oggi, oltre 12mila ad aprile).
Cruciale nell'arrivare alla richiesta lombarda la previsione del Comitato Tecnico Scientifico Lombardo secondo le quali, in base all'attuale curva, al 31 ottobre si rischierebbero i 600 ricoveri in terapia intensiva e i 4000 in non intensiva. Previsioni e documenti che come quelli del Cts nazionale al momento non sono pubblici.