Ucraina

Da Sesto Calende al confine con l'Ucraina per salvare sei bambini: il viaggio del consigliere regionale Colombo

Purtroppo i bambini erano bloccati al gelo a 28km dalla frontiera. Ritorno a vuoto ma Colombo è pronto a ripartire

Da Sesto Calende al confine con l'Ucraina per salvare sei bambini: il viaggio del consigliere regionale Colombo
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Missione fallita, almeno nel primo tentativo ma una grande testimonianza di solidarietà da parte della comunità di Sesto Calende che ha accompagnato il consigliere regionale Marco Colombo nel suo viaggio verso il confine tra Polonia e Ucraina per prendere i nipoti della badante della donna, in fuga dall'Ucraina.

Il viaggio del consigliere regionale Colombo verso l'Ucraina

Il viaggio è iniziato sabato pomeriggio. Partenza Sesto Calende, direzione Ustzyki Dolne, paese polacco al confine con l'Ucraina. Millecinquecento chilometri, per raggiungere i sei nipoti della badante della nonna del consigliere regionale Marco Colombo che stavano cercando di fuggire dalla guerra.

E' lui stesso, tornato col pulmino messo a  disposizione da don Giorgio e dalla parrocchia di Sesto purtroppo vuoto, a raccontare il suo viaggio:

"Non scrivo questo post per prendere like o commenti di ringraziamento. Lo scrivo perché voglio far sapere e testimoniare quanto è solidale Sesto e la sua comunità. Voglio ringraziare alcune persone che insieme a me hanno affrontato un’esperienza particolare, a tratti angosciante e preoccupante, che purtroppo non ha avuto l’esito che avrebbe dovuto avere. Non siamo riusciti a portare a Sesto 6 bimbi ucraini. Ieri pomeriggio sono partito con Giulio (mio cognato) e Walter (un mio caro amico) con un pulmino a 9 posti, gentilmente messo a disposizione da Don Giorgio.

In Malpensa tutti i noleggiatori si sono rifiutati di noleggiare i pulmini perché andavamo in una zona vicino ai confini di una guerra. Vergogna la Polonia è un paese UE!

La direzione era Ustrzyki Dolne, confinante con l’Ucraina per prendere i nipoti, di età compresa dai 5 ai 18 anni, di Maria la badante di mia nonna. Mia sorella Manuela ha organizzato il giorno prima la “spedizione” andando a prendere acqua, generi alimentari, coperte e quanto serviva per il viaggio di andata e ritorno e si era preoccupata della sistemazione futura.

Abbiamo viaggiato tutta notte attraversando l’Italia del nord, Slovenia e Ungheria e stavamo entrando in Polonia. Quando eravamo a qualche centinaia di km dal posto siamo stati costretti a tornare indietro perché i bimbi erano bloccati in coda ( 28 km) per uscire dalla frontiera con -8 gradi di temperatura esterna. Non erano attrezzati con coperte e generi e non c’è l’avrebbero fatta. Per tutto il nostro viaggio tirava anche un vento forte e gelido. La mamma, che li accompagnava al confine, ha rinunciato ad andare avanti, non vi potete immaginare la disperazione quando Maria ci ha telefonato per dircelo.

Avevamo già predisposto tutto, letti, cibo e vestiti per aiutarli e farli vivere in Italia per il tempo necessario. Siamo tornati da poco a Sesto e la mamma Ucraina ci ha chiamati per chiedere se siamo ancora disponibili. Ha trovato forse un pullman speciale per bimbi. Sono tanti i bambini che passano le frontiere da soli e il pullman permetterebbe loro di non stare al gelo troppe ore e superare il confine. Io, Giulio e Walter ci saremo, Don Giorgio ha rinnovato la disponibilità del pulmino. Spero di non dover andare perché spero che la guerra finisca il prima possibile ma se servirà noi ci saremo. Ci saremo anche in rappresentanza della comunità civile e cattolica sestese che è sempre disponibile e presente.

Grazie anche al circolo CSCK che tramite Fabio Crenna ci avrebbero prestato il loro pulmino per il viaggio. Grazie al comandante dei carabinieri di Sesto per i preziosi consigli che mi ha dato al telefono prima della partenza".

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