Emergenza sanitaria

Coronavirus l'intervento dell'assessore regionale Gallera

"I numeri sono in aumento, ma l'isolamento è l'unica cosa che serve davvero".

Coronavirus l'intervento dell'assessore regionale Gallera
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Coronavirus, questa sera è intervenuto anche l'assessore regionale Giulio Gallera.

"L'unica cosa che funziona è l'isolamento"

L'assessore regionale alla sanità ha parlato del nuovo decreto approvato ieri sera: "La fuga di notizie ha creato panico, perchè non c'era chiarezza su quanto si potesse fare e quanto no. Vorrei però che ora diventasse quasi un mantra la frase che 'solo noi possiamo combattere il virus'. L'isolamento è l'unica cosa che serve davvero. Cerchiamo quindi per esempio di evitare l'ammassamento nei supermercati, perchè non mancheranno mai le scorte".

I numeri del contagio

Gallera ha parlato anche di numeri: "I numeri oggi sono quelli di una battaglia sempre più difficile. Il sistema sanitario regge ancora. Abbiamo 4.189 positivi, i ricoverati non in terapia intensiva sono più di 2.217, mentre nelle terapie intensive ci sono 389 persone, con incremento di 40. Il numero cresce in maniera esponenziale ma fortunatamente si guarisce e sono moltissime le persone dimesse (550). Crescono molto anche i decessi: siamo a 257, quasi tutti con quadro clinico già compromesso. Ora stiamo lavorando per ricavare altri posti in terapia intensiva: è una corsa contro il tempo, giorno per giorno".

Gli ospedali hub

“Sugli ospedali Hub – spiega  Gallera - si concentra l’attività di erogazione delle prestazioni relative alle reti tempo dipendenti (es. infarto, ictus..) e alle patologie le cui cure non possono essere procrastinate. Questi presidi dovranno garantire l’accettazione continua nelle 24 ore di tutti i pazienti che si presentano, potendo anche contare su più equipe disponibili di cui almeno una in guardia attiva, con un percorso separato e indipendente per pazienti affetti da Covid-19 rispetto agli altri pazienti e svolgere la propria attività attraverso la collaborazione di equipe provenienti e messe a disposizione da altri erogatori pubblici e privati accreditati e a contratto”.

Ospedali per traumi maggiori

In questa situazione di emergenza è stata configurata una riorganizzazione tenendo presente la distribuzione geografica nell’ambito di un sistema fortemente integrato, in grado di agire secondo protocolli condivisi. I tre hub identificati sono: Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda, Spedali Civili di Brescia e Ospedale di Varese. Rimane riferimento per il trauma maggiore pediatrico il CTS Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Urgenze neurologiche

La revisione della rete è in funzione delle risorse che in parte sono sovrapponibili alla rete dei traumi maggiori. Inoltre è stato aggiunto alla rete il IRCCS Besta di Milano poiché si è considerata la specificità di alcune patologie oncologiche che necessitano di una sede privilegiata di riferimento. Tali attività sono quantificabili mediamente in 100-120 a settimana e pertanto potrebbero essere centralizzate su 4 strutture ospedaliere. I Centri hub identificati sono: Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda, Spedali Civili di Brescia e Ospedale di Varese, IRCCS Besta di Milano.

Urgenze neurologiche stroke

Le malattie cerebrovascolari acute sono una delle principali cause di mortalità, morbilità e disabilità con rilevante impatto sullo stato di salute della popolazione. La revisione della rete ha considerato la struttura sanitaria di prima accoglienza del paziente, il livello della struttura ospedaliera qualificata per trombolisi sistemica e trombectomia meccanica, il criterio di distribuzione territoriale e della disponibilità di posti letto della struttura. I Centri che sono stati identificati sono: Ospedali Civili di Brescia, IRCCS Humanitas Milano, Ospedale Sant’Anna di Como, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Ospedale Carlo Poma di Mantova (in collaborazione con equipe di Cremona), Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda e Ospedale di Lecco.

Urgenze cardiologiche interventistiche

 In Regione Lombardia (con i suoi circa 10 milioni di abitanti) il numero di pazienti che risultano dimessi con diagnosi di STEMI (infarto acuto del miocardio) diagnosticati da Pronto Soccorso sono circa 8000/anno. I Centri ‘HUB’ identificati in questa situazione di emergenza sono: Ospedali Civili di Brescia, Poliambulanza di Brescia, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Ospedale di Sondrio, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Carlo Poma di Mantova, Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Monzino, Ospedale San Paolo, Ospedale San Raffaele, Ospedale di Lecco. Esclusivamente per attività di elettrofisiologia d’urgenza rimane attiva anche la struttura dell’IRCCS San Donato.

Urgenze cardiologiche e di chirurgia vascolare

Per le urgenze cardiochirurgiche vanno individuate le patologie che devono essere trattate in emergenza urgenza, non procrastinabili per un periodo superiore ai due mesi e che possono accogliere e trattare pazienti provenienti da tutte le cardiologie, cardiochirurgie e dal territorio. I Centri hub hanno la possibilità di accogliere equipe chirurgico-anestesiologiche e personale tecnico-infermieristico specializzato. I Centri che sono stati identificati sono: IRCCS Monzino, Poliambulanza di Brescia, Ospedale di Legnano e Ospedale San Raffaele. Rimane riferimento per la cardiochirurgia pediatrica il IRCCS San Donato per pazienti pediatrici

I poliambulatori

"Tutti quegli ambulatori che sono all'interno dei presidi ospedalieri o che magari sono separati ma di un gruppo ospedaliero di fatto sono sospesi, compresi quelli in libera professione, perchè chiediamo a medici e infermieri di supportare chi lavora nei reparti per la situazione del Covid-19. Vengono mantenute le attività non differibili, come chemioterapia e disabili, così come le prestazioni urgenti".

Vaccinazioni

Visto il protrarsi dell’emergenza legata al Coronavirus e la contestuale esigenza di proteggere i bambini, da mercoledì 11 marzo sono riattivate le sedute per la somministrazione di ciclo di base esavalente e pneumococco e rotavirus (compatibilmente con la possibilità di somministrazione contemporanea delle altre vaccinazioni), la prima MPRV (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e Meningococco C, la seconda dose MPRV e dTP (difterite, tetano e pertosse)/ poliomelite.

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