Emergenza sanitaria

Coronavirus, la mortalità giornaliera supera quella della prima ondata

Nell'ultimo report del SISMG la curva dei decessi continua ad impennarsi.

Coronavirus, la mortalità giornaliera supera quella della prima ondata
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Pubblicato il nuovo report del SISMG, il Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera, aggiornato alla settimana 44 del 2020, cioè 28 ottobre – 3 novembre: come previsto e prevedibile dall’analisi dei dati dello scorso bollettino, il picco di mortalità è continuato a salire, e c’è il sorpasso rispetto alla prima ondata.

Coronavirus, la mortalità giornaliera supera quella della prima ondata

Seguendo di pari passo l’andamento al rialzo delle vittime quotidiane di Covid, infatti, se nello scorso report la mortalità giornaliera era arrivata a pareggiare quella di marzo ma non ancora il picco assoluto visto ad aprile, ora ai dati aggiornati a 12 giorni fa la mortalità ha raggiunto – e persino lievemente superato – quel picco. Lo riferiscono i colleghi di PrimailLevante. Un sorpasso ancor più evidente se si tiene conto della baseline (la mortalità prevista sulla base della media di quanto avvenuto nei 5 anni precedenti), significativamente più bassa ad ottobre-novembre, periodo nel quale non è ancora attiva l’epidemia influenzale. In pratica, dunque, l’eccesso effettivo di mortalità è marcatamente più alto.

Come già spiegato nella scorsa, analoga analisi di questi dati, si tratta del risultato in primis dell’espansione senza più “confini” della pandemia, che in primavera era rimasta circoscritta quasi esclusivamente nel Nord Italia. Questa volta, purtroppo, i contagi – e con essi le inevitabili vittime – si registrano con una certa uniformità su tutto il territorio nazionale.

Il SISMG è lo strumento che viene utilizzato per monitorare l’andamento della mortalità nazionale sulla base del campione di una ventina delle città più popolose d’Italia, e registra – coi dati in arrivo direttamente da ciascuna anagrafe comunale – tutti i decessi avvenuti per qualsiasi causa. Il sistema è attivo tutto l’anno e permette di identificare picchi molto più alti del previsto, e con essi evidenziare anomalie come quelle causate in questo caso, ovviamente, dalla pandemia di Covid-19. Non necessariamente solo per quanto riguarda i morti direttamente di Covid, ma in generale l’eccesso di mortalità che può essere in parte attribuibile anche indirettamente al Covid, ad esempio a causa della sofferenza del Sistema Sanitario che, impegnato a fronteggiare l’emergenza e con gli ospedali sovraccarichi, fatica a rispondere tempestivamente e con efficacia alle esigenze mediche anche di pazienti di altra natura.

Si tratta dunque di un rilevamento del tutto neutro e rappresentativo, soprattutto ora che la diffusione del contagio è uniforme su tutto il territorio e dunque anche fra le città campione del SISMG: non v’è infatti bias di selezione dei dati che tenga – come può invece avvenire ad esempio nel conteggio dei positivi, come avevamo spiegato in precedenti approfondimenti – il numero di morti è quello, senza altro discrimine o fattore di campionamento a poter confondere le acque.

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