Finanza

Contrabbando di orologi: britannico fermato sul treno dalla Svizzera con due Rolex

Ai finanzieri aveva detto di non avere nulla da dichiarare, ma nascosti fra i vestiti aveva due Rolex da oltre 50mila euro

Contrabbando di orologi: britannico fermato sul treno dalla Svizzera con due Rolex
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Contrabbando di orologi fra Svizzera e Italia: cittadino britannico trovato sul treno con due Rolex nascosti.

Contrabbando di orologi, britannico denunciato

Nelle scorse ore, nell’ambito delle attività di controllo al confine ferroviario italo-svizzero, funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in servizio presso la Sezione Operativa Territoriale (SOT) di Chiasso e militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Ponte Chiasso hanno fermato un cittadino di nazionalità britannica che viaggiava a bordo di un treno diretto da Bellinzona a Milano.

"Nulla da dichiarare"

Alla domanda di rito volta a conoscere se trasportasse merci al seguito, il passeggero rispondeva negativamente, ma la dichiarazione non è stata ritenuta attendibile, cosicché gli agenti hanno approfondito il controllo presso gli uffici della Sezione, dove venivano rinvenuti, occultati all’interno di calze da uomo e riposti nelle tasche interne della giacca, due orologi da polso Rolex di notevole pregio, del valore totale di 54.533 euro. L’ammontare complessivo dei diritti evasi, a titolo di dazio e IVA, è risultato pari a quasi 12.000 euro (per l’esattezza: 11.999,24 euro), superando abbondantemente la soglia per considerare la fattispecie al vaglio degli agenti un semplice illecito amministrativo.

Come noto, infatti, dal 30 luglio scorso, per effetto delle previsioni di cui al D.L.vo 75/2020, in recepimento della Direttiva UE 2017/1371 (cosiddetta Direttiva PIF, Protezione Interessi Finanziari dell’Unione), la depenalizzazione del contrabbando di cui al D.L.vo 8/2016 non opera se l’ammontare dei diritti evasi supera i diecimila euro.

Denunciato

Il trasgressore è stato quindi denunciato, a piede libero, per contrabbando penale ex art. 282 del D.P.R. 43/1973 ed evasione di IVA all’importazione ex art. 70 del D.P.R. 633/72, mentre la merce, sequestrata ai fini della confisca, è stata concentrata presso l’Ufficio corpi di reato del Tribunale di Como. L’attività di servizio in argomento si inquadra in un più ampio e costante dispositivo di prevenzione posto in essere da Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza ai valichi di confine, a presidio della legalità e per garantire il rispetto della normativa doganale e unionale.

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