Cronaca

Cattivi odori, continuano le segnalazioni nel Saronnese e nella Bassa Comasca

Si allungano i tempi del processo sulle molestie olfattive in cui sono accusate due aziende del territorio.

Cattivi odori, continuano le segnalazioni nel Saronnese e nella Bassa Comasca
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Con l’arrivo delle bella stagione, periodo in cui è più facile stare all’esterno e tenere le finestre aperte, i cittadini sono tornati a convivere con l’annoso e sgradevole problema delle molestie olfattive.

Cattivi odori, continuano le segnalazioni nel Saronnese e nella Bassa Comasca

A Turate, ma anche nel territorio limitrofo del Saronnese e della Bassa Comasca, sono infatti aumentate esponenzialmente negli ultimi giorni le segnalazioni sui cattivi odori, specialmente alla sera e nelle prime ore del mattino. Il Comune però nulla può fare, anzi deve scontrarsi con la lentezza della giustizia che, poco più di un mese fa, ha nuovamente fatto slittare l’udienza del processo contro due aziende della Bassa Comasca, in cui i Comuni di Turate, Gerenzano e Cislago si sono costituiti come parte civile per tentare di porre un freno ai disagi vissuti dai loro cittadini. Si allungano dunque ancora i tempi del processo sui cattivi odori in cui sono accusate due aziende del territorio. A gennaio si sarebbe infatti dovuta tenere un’udienza al Tribunale di Como, ma per questioni organizzative interne è stata rinviata. E non è tra l’altro la prima volta che il processo subisce battute d’arresto: dopo la prima udienza del marzo 2021 si sperava infatti in qualche risultato concreto già a settembre, ma invece in quella seconda udienza era stata stabilita con gli avvocati delle varie parti solo la calendarizzazione delle audizioni dei teste, tra cui il sindaco Alberto Oleari, il comandante della Polizia locale turatese e altri soggetti coinvolti. Tutto era stato dunque rinviato di oltre tre mesi a gennaio e, a 2022 iniziato, le audizioni sono slittate ancora una volta di due mesi: prima del termine di questo mese infatti nessuno verrà ascoltato. «E’ un problema che affligge il nostro territorio da ben 40 anni e speravamo che rivolgendoci alle autorità si sarebbe risolto rapidamente e invece sono passati ben cinque anni dal 2017, anno in cui abbiamo presentato l’esposto in Procura», aveva commentato in quella occasione Oleari.

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