L'indagine

Caos nella galassia Cisl, ipotesi di truffa: sequestrati 600mila euro

Lavoravano per il sindacato, risultavano assunti da altre società per godere senza diritto dei benefici fiscali

Caos nella galassia Cisl, ipotesi di truffa: sequestrati 600mila euro
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Dodici sindacalisti della Cisl indagati per truffa dalla Procura di Milano: lavoravano in via esclusiva per i sindacati ma risultavano assunti da alcune società solo per avere lo sgravio contributivo.

Sindacalisti Cisl sotto accusa per truffa

Dodici indagati e 600mila euro sequestrati in via preventiva. L'inchiesta condotta dal pm Paolo Storari è un terremoto: gli indagati, afferenti a  varie ramificazioni della Cisl lombarda e locale, avrebbero  messo in atto una truffa per ricevere sgravi fiscali (l'aspettativa sindacale) senza averne diritto.

In breve, risultavano assunti da delle società, compiacenti, pur lavorando a esclusivamente per il sindacato. Non sarebbe comunque una vicenda limitata ai singoli: come riporta l'Andsa, i 600mila euro sequestrati dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano arrivano dalle casse di diverse sigle Cisl della Lombardia.

Anche del Varesotto: Cisl Milano Metropoli, Filca Cisl Milano Metropoli, Fim-Cisl Milano Metropoli, Fim Territorio dei Laghi, Unione sindacale territoriale Cisl Bergamo, Femca dei Laghi Como Varese e Femca Cisl Lombardia, Felsa Lombardia, Fisascat Cisl, Femca Milano Metropoli e Femca Monza Brianza Lecco.

Secondo quanto spiegato dalla Procura di Milano “il lavoratore vede riconosciuto dall’Inps, ai fini pensionistici, i contributi maturati, senza che né il datore di lavoro né il sindacato abbiano effettuato versamenti in denaro”. Beneficio riconosciuto solo “a condizione che il lavoratore-sindacalista abbia prestato la propria attività lavorativa per almeno sei mesi presso il datore ‘distaccante'”.

Aiutati da infedeli impiegati dell'Inps

Secondo le indagini però, grazie all'ausilio di alcuni funzionari infedeli impiegati all'Inps, diversi sindacalisti sarebbero invece stati assunti solo su carta dalle società compiacenti senza mai effettivamente averci lavorato. Questo ha così permesso ai sindacati di ottenere indebitamente sgravi fiscali sui contributi.

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