Pavia

Avvelenato dai funghi raccolti in giardino: 50enne rischia il trapianto di fegato

Credeva fossero commestibili. Solo dopo i primi sintomi e una volta in ospedale si è scoperto che aveva ingerito dell'Amanita Phalloides

Avvelenato dai funghi raccolti in giardino: 50enne rischia il trapianto di fegato
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E' successo a Cassolnovo, in provincia di Pavia. Un uomo di 50 è rimasto intossicato dai funghi raccolti in giardino e ora rischia di aver bisogno di un trapianto di fegato. Ricoverata anche la madre, ma in condizioni meno preoccupanti.

Avvelenato dai funghi raccolti in giardino, 50enne gravissimo

A riportare la vicenda i colleghi di Prima Pavia: un uomo di 50 anni rischia il trapianto di fegato, vittima di un avvelenamento da funghi. Attualmente si trova ricoverato in gravi condizioni presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo.

La vicenda è avvenuta in Lomellina, a Cassolnovo. Il 50enne, insieme alla sua famiglia, ha colto dei funghi nel giardino di casa, come sicuramente faceva spesso. Ma questa volta non si è accorto che tra i vari porcini si trovava anche l’Amanita Phalloide, un fungo altamente velenoso.

I sintomi

Il giorno dopo averli cucinati e consumati, infatti, madre e figlio hanno cominciato ad accusare un forte mal di stomaco, vomito e nausea. Inizialmente hanno pensato ad un attacco influenzale. Ma visto che i sintomi non cessavano ma anzi aumentavano, dopo due giorni decidono di recarsi al pronto soccorso di Vigevano, ipotizzando anche una probabile infezione da Covid. Purtroppo, le condizioni del figlio 50enne erano già largamente compromesse e l’unica speranza di salvezza è stato il trasferimento in un centro specializzato per i trapianti di fegato. La madre 80enne è stata invece ricoverata a Vigevano, ma non si troverebbe in pericolo di vita. Nessuna conseguenza per il padre che avrebbe consumato solo pochissimi funghi.

L’Amanita Phalloide

L’Amanita phalloides nota anche come amanita falloide o tignosa verdognola è un fungo basidiomicete della famiglia delle Amanitaceae mortale assai diffuso e il più pericoloso esistente in natura a causa della sua tossicità estremamente elevata e del suo elevato polimorfismo che lo rende somigliante a molte specie. L’avvelenamento da amanita falloide ha quasi sempre esito letale e, nel caso che l’avvelenato sopravviva, lo costringe in genere all’emodialisi a vita o al trapianto di fegato.

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