Saronno

Acque scure compie dieci anni, torna il concerto anarchico hard core

La location sarà comunicata nel pomeriggio nel pomeriggio per dar vita a dj set e alla serata durante la quale si alterneranno diverse band.

Acque scure compie dieci anni, torna il concerto anarchico hard core
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Acque Scure compie dieci anni. Per festeggiare si terrà un evento  sabato, come da tradizione a Saronno: il programma è uguale a quello che si è tenuto lo scorso anno, la location sarà comunicata nel pomeriggio nel pomeriggio per dar vita a dj set e alla serata durante la quale si alterneranno diverse band.

Torna Acque scure, il concerto compie dieci anni

In vista della festa il Collettivo Adespota ha ripercorso questi dieci anni, raccontando come è nata l’iniziativa ideata dai ragazzi del centro sociale Telos che è diventata diventata un appuntamento fisso del settembre di Saronno. Da qualche giorno in città sono comparsi volantini e locandine per il centro.
«Il decennale di questa kermesse ci offre l’occasione per scrivere qualche riga a riguardo - spiegano dal Collettivo - Acque Scure nasce all’interno delle quattro mura del TeLOS di via Milano, anzi, precisamente sul suo terrazzo. Nasce nell’estate del 2014, dopo cinque anni di occupazione, di collettività, di concerti e di lotte, con l’intento di avere un momento di festa collettiva esterna al Telos, che potesse essere percepito come aperto a chiunque apprezzasse la musica punk hardcore e soprattutto lo spirito con cui ci sentivamo di organizzarlo. Lo scopo era quindi quello di uscire dal Telos, perché all’epoca – ma crediamo potrebbe capitare anche oggi – non ci accontentavamo di due spazi occupati in città, sentivamo che quello era nulla rispetto ciò che avremmo voluto, e che sì, un festival autorganizzato era un altro tassello in quel mosaico che andavamo componendo».

 

Il Collettivo ricorda lo sgombero dello stabile.

«Il caso – o meglio: la Questura – volle che proprio a tre giorni dalla prima edizione fissata per il 13 settembre 2014 venne sgomberato il Telos. Con tutto ciò che ne conseguì. Quello che doveva essere il primo momento per uscire dalle mura del Telos fu nei fatti il primo momento realmente fuori dal Telos - proseguono - Quell’edizione poi si svolse in piazza Rossa, anche in accordo con alcuni dei vecchi organizzatori di Festoria, ma questa è un’altra storia. In dieci anni sono cambiate molte cose, ce ne accorgiamo ogni giorno. La realtà che ci è toccata in sorte non è né semplice né confortevole. Se alziamo lo sguardo il futuro non è rassicurante».

La situazione a Saronno

«In piccolo lo vediamo anche a Saronno: un lungo ciclo di occupazioni è stato represso a suon di sgomberi, denunce, condanne, fogli di via, tentativi di sorveglianze speciali. I più hanno applaudito il ripristino della Sacra Legge, gli stessi che oggi si lamentano dello spuntare infestante di supermercati e speculazioni edilizie su ogni spazio abbandonato di Saronno. Ma ai titoli dei giornali e alla geografia del capitale abbiamo sempre opposto una nostra visione della città e dell’aggregazione: unirsi tra randagi provenienti da diversi vissuti e diverse esperienze e insieme fare tutto ciò che avremmo voluto. Questo forse il filo rosso più importante di questi dieci anni, forse la cosa più semplice e divertente che ci sia, mettere testa e cuore con al fianco compagni e compagne e crearsi lo spazio di cui si ha bisogno. E a chi dice che non sono più i tempi per certe cose rispondiamo che a queste condizioni proviamo ancora più gusto, e se il punk hardcore non va per la maggiore a noi piace ancor di più. Il cicaleccio democratico pretende di poter determinare le nostre vite dalla culla alla cassa da morto. Noi abbiamo sempre trovato gustoso fare di testa nostra, ostinati e contrari.A fianco di Alfredo, Anna, Juan, Paska e i tanti, troppi, compagni rinchiusi in quattro mura. Certo, non è molto, ma questo siamo e questo restiamo».

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