Accoltellamento in Svizzera, la 28enne era già nota per la sua vicinanza agli jihadisti
Nel 2017 si era innamorata di un combattente jihadista. Gobbi: "Estremismi non possono trovare spazio nella nostra comunità"
Pomeriggio di terrore ieri, 24 novembre 2020, in Svizzera: a Lugano infatti una donna di 28 anni ha accoltellato due donne in un centro commerciale. Un gesto che, fin dal primo momento, le autorità svizzere non hanno escluso essere di matrice terroristica.
Accoltellamento in Svizzera, la 28enne luganese era già nota alle autorità
E’ infatti la FedPol ad aggiornare sulla situazione, svelando che la 28enne luganese era già nota alle forze dell’ordine per la sua vicinanza agli jihadisti.
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— fedpol (@fedpolCH) November 25, 2020
“La responsabile dell’aggressione era già comparsa in indagini di polizia condotte da Fedpol nel 2017 – scrivono in un tweet le autorità che stanno ancora cercando di ricostruire cosa sia accaduto – La donna si era innamorata di un combattente jihadista e aveva cercato di raggiungerlo. Era stata in seguito arrestata al confine tra Turchia e Siria e rimpatriata in Svizzera. La donna soffriva di problemi psichici e, al suo rientro in Svizzera, era stata quindi ricoverata in un ospedale psichiatrico. Dal 2017, la donna non è più comparsa nelle indagini di Fedpol legate al terrorismo”.
“Sono vicino alle vittime di questo grave gesto di violenza e alle persone che hanno dovuto assistere all’accoltellamento avvenuto questo pomeriggio alla Manor di Lugano – ha commentato Norman Gobbi, presidente del Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone Ticino – Ringrazio per il coraggio e il senso civico dimostrato dalla coppia di clienti che ha immobilizzato l’accoltellatrice. Un motivo in più per condannare con fermezza questa violenza assurda, motivata da estremismi che non possono trovare spazio nella nostra comunità. Il Ticino è un paese sicuro. La Svizzera è un Paese di pace, ma essere pacifici non significa essere inermi. Siamo determinati a difendere la sicurezza dei nostri cittadini”.