Cislago

18enne morto sul lavoro al Portello: azienda e titolare chiedono il rito abbreviato, il collega il patteggiamento

Secondo l'accusa vi sarebbero state violazioni delle normative sulla sicurezza che hanno determinato il decesso del ragazzo

18enne morto sul lavoro al Portello: azienda e titolare chiedono il rito abbreviato, il collega il patteggiamento
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A ottobre dovrebbe iniziare il processo per il titolare e l'azienda per cui lavorava Andrea Masi, il 18enne di Cislago che due anni fa ha perso la vita nel suo primo giorno di lavoro al centro commerciale Portello di Milano.

Due anni dopo inizia il processo per la morte di Andrea Masi

Un incidente fatale, di cui presto si chiariranno finalmente le dinamiche. Sono passati quasi due anni da quando il 18enne di Cislago Andrea Masi era deceduto dopo aver sbattuto violentemente la nuca contro una trave del soffitto del centro commerciale Portello dove stava lavorando per installare la fibra ottica. Era il suo primo giorno di lavoro, fu anche l'ultimo della sua giovane vita.

A ottobre si aprirà ufficialmente il processo per chiarire le responsabilità di quell'incidente, dopo l'udienza preliminare svoltasi a febbraio. Davanti al giudice compariranno il titolare della NetWisp Srl, l'azienda per cui il ragazzo aveva firmato il contratto, e l'azienda stessa. L'accusa è di omicidio colposo per aver violato le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il terzo accusato, il collega che al momento dell'incidente stava guidando il muletto, ha chiesto invece il patteggiamento. Non era stato addestrato a quelle manovre.

La famiglia di Masi si è costituita parte civile, compreso il fratello di 14 anni. Due anni dopo il dolore è ancora, comprensibilmente, fortissimo. E non è ancora chiaro se il ragazzo fosse coperto o meno dall'assicurazione: la famiglia non ha ancora visto un euro. Un risarcimento di cui ancora non c'è certezza. L'unica è che comunque Andrea non c'è più.

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