140 nuovi infermieri in arrivo nelle Asst della provincia di Varese, previste anche nuove borse di specialità
Dopo quello economico, la Giunta Regionale ha deciso di mettere in campo un "Piano Marshall" anche per il comparto sanitario con 100 milioni di euro

Ricadute positive anche per le strutture della provincia di Varese dalle due delibere della Giunta Regionale che stanziano in totale circa 100 milioni di euro per borse di studio specialistiche e l'assunzione di nuovi infermieri per il post-emergenza.
Nuovi infermieri in arrivo e borse di studio per gli specializzandi
Dieci milioni di euro per 85 contratti aggiuntivi di formazione medica specialistica, 96 milioni di euro per l'assunzione di 1600 infermieri di famiglia o di comunità. Sono le novità di un nuovo "Piano Marshall" di Regione Lombardia rivolta questa volta al mondo sanitario, poggiato sulle delibere di giunta regionale 3355 e 3377. In concreto, per la Provincia di Varese sono previste le assunzioni di 72 nuovi infermieri in forze all'Asst Sette Laghi e 70 per l'Asst Valle Olona.
Monti: "Vitalità al comparto in maniera incisiva"
"Il piano di assunzioni straordinarie e aggiuntive per personale sanitario da impiegare a livello territoriale e l’attivazione di borse di studio per medici specializzandi sono la dimostrazione che Regione Lombardia vuole dare vitalità al comparto in maniera incisiva - ha commentato il Presidente della Commissione Regionale Sanità Emanuele Monti - Auspichiamo massima collaborazione da parte del Governo. Il nostro segnale è chiaro: investiamo nella formazione del personale in quanto risorsa irrinunciabile".
Rafforzare la presa in carico
Appena scattata l'emergenza, la Regione ha deciso di concentrarne il contrasto negli ospedali. Una scelta rivelatasi controproducente, perchè oltre a trasformarli spesso in luoghi di contagio, portandoli prossimi al collasso ha impedito un capillare monitoraggio del territorio e della popolazione, com'era stato criticato anche già a inizio aprile dai Medici Chirurghi e Odontoiatri in un pesante j'accuse a Gallera e Fontana. Una strategia ribaltata dalla Regione ora che l'epidemia è meno forte, anche se non mancano i ritardi e le carenze come il numero di Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziali, inferiore a quanto stabilito dalla stessa Regione. I nuovi investimenti in campo sanitario sembrano puntare a rimediare al poco legame col territorio, creando un "esercito" pronto a intervenire fuori dagli ospedali in caso di ritorno futuro dell'emergenza:
"Durante l’emergenza – prosegue Monti - si è riscontrata la necessità di efficientare le azioni terapeutiche e assistenziali di tipo domiciliare sia per i pazienti positivi al Covid sia per i pazienti cronici in generale. Questa strategia intende perciò rafforzare la presa in carico, permettendo inoltre alle USCA una collaborazione efficace con gli infermieri di famiglia o di comunità. Sarà dato mandato alle ATS e alle ASST di avviare le procedure di reclutamento. Il nostro obiettivo, - conclude Monti - come maggioranza in Regione, è quello di non fermarci qui: contiamo di ripetere questi interventi straordinari anche nei prossimi anni nella speranza che il Governo di Roma non si metta di traverso come spesso ha fatto".