il progetto della casa di comunità

Un progetto per la prevenzione primaria e secondaria delle demenze

Tra i fattori di rischio inevitabili e non modificabili che impattano maggiormente nell’insorgere delle demenze il più significativo è l’età oltre alla predisposizione genetica

Un progetto per la prevenzione primaria e secondaria delle demenze
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Secondo quanto riportato dall’OMS e dalla federazione internazionale Alzheimer Disease International la demenza è un fenomeno in costante aumento nella popolazione e, dunque, una priorità mondiale di salute pubblica.

Un progetto per la prevenzione primaria e secondaria delle demenze

La stima globale indica che più di 55 milioni di persone convivano con una demenza e le previsioni affermano che la cifra si attesterà a circa 132 milioni entro il 2050, con un evidente incremento progressivo della spesa sanitaria.

Nel nostro Paese, in base anche alle previsioni demografiche, si stima che nel 2050 avremo 280 anziani ogni 100 giovani con il conseguente accrescimento delle malattie croniche connesse all’età (tra cui, appunto, le demenze). Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, al momento il volume complessivo di pazienti con demenze si attesta intorno al milione, con circa 600.000 pazienti affetti da Alzheimer.

Come prevenire questa malattia

Tra i fattori di rischio inevitabili e non modificabili che impattano maggiormente nell’insorgere delle demenze il più significativo è l’età oltre alla predisposizione genetica e, in accordo con quanto evidenziato dall’OMS, la Malattia di Alzheimer (la forma più frequente, con un impatto generale del 60%) e le demenze sono, attualmente, la settima causa di morte al mondo. É però possibile agire su fattori modificabili quali bassa scolarità, tabagismo, obesità, depressione, consumo eccessivo di alcol, per citarne solo alcuni, in modo da “deviare” la traiettoria relativa alla manifestazione della patologia.

In questo contesto, per mettere in atto interventi di prevenzione primaria del declino cognitivo – volti al controllo dei fattori di rischio e alla realizzazione di fattori protettivi – si inserisce quindi il progetto pilota per la prevenzione primaria e secondaria delle demenze attivato da ASST Valle Olona presso la Casa di Comunità di Cassano Magnago.

I cittadini possono accedere a un pacchetto di prestazioni personalizzate ed erogate dopo una valutazione multidisciplinare eseguita da una équipe composta da neuropsicologo, infermiere, internista, fisioterapista, dietista, e neurologo.

Le persone, ad oggi reclutate, svolgono un percorso di training cognitivo che si pone un duplice obiettivo: allenare la memoria (e altre funzioni cognitive) ed educare a un invecchiamento attivo combattendo l’isolamento sociale e i sintomi depressivi.

Un monitoraggio costante dei pazienti

Oltre al percorso di training, i soggetti svolgono esercizio fisico guidati da un fisioterapista e sono sottoposti al monitoraggio dei parametri vitali, visite internistiche e consultazione dietologica; tutti interventi personalizzati e finalizzati al controllo dei fattori responsabili del declino cognitivo.
Il Direttore Socio Sanitario di ASST Valle Olona afferma “Non solo i dati di letteratura, ma anche l’esperienza quotidiana evidenziano che le difficoltà per arrivare a una diagnosi tempestiva sono ancora molte, principalmente per mancanza di percorsi dedicati, e che l’esperienza di abbandono, solitudine, vergogna è un fenomeno assai diffuso. In questo quadro sono fondamentali le attività di sensibilizzazione e prevenzione, al fine di far conoscere i fattori di rischio demenza alla popolazione, con strategie volte al miglioramento della qualità di vita delle persone coinvolte e la riduzione dello stigma”.
E conclude “Tra gli obiettivi del progetto vi è la creazione e il consolidamento di una comunità “amica della demenza” e qualora gli indicatori di risultato del progetto siano soddisfatti, la prospettiva futura prevede l’apertura del servizio ad una più ampia fascia di popolazione”.

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